Ospedale di Agrigento, come prima più di prima. Situazione insostenibile

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Sforzi, prove, presenze, aiuti. Nel recente passato il pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento è stato “soccorso” da una serie di iniziative portate avanti con grande spirito di sacrificio da alcuni medici, pochissimi a dire il vero, per arginare il dramma che si vive in quel reparto. La situazione sembrava essere migliorata, ma poi, il ritorno nel baratro è stato inevitabile.

Attualmente il pronto soccorso ha un primario che ha voluto sopperire alla gravi carenze del reparto; il risultato è stato poco brillante. Vuoi per le mille problematiche che esistono al pronto soccorso vuoi anche perchè la sua presenza forse dovrebbe essere più pregnante. Purtroppo non è stato così. Un’area di emergenza ha la necessita di una presenza costante che organizza e coordina, affinchè i pazienti sostino il meno possibile nei locali del pronto soccorso, senza trascurare che alcuni giovani medici debbano essere supportati da una figura autorevole e di grande esperienza.

Nei reparti le uniche grida che si sentono da parte dei primari sono le presenze, manforte, qualcuno in più. Niente di niente. Reparti di vitale importanza rimangono a friggersi con il proprio brodo; tale circostanza crea malumori e scompensi tra chi è costretto a lavorare anche per chi è assente. Assente non per malattia o ferie, ma in quanto mancante nella pianta organica pericolosamente ridotta da personale che, al contrario, dovrebbe essere li al proprio posto. E non ci riferiamo soltanto ai medici. Già avere un infermiere in più sarebbe un miracolo!

Si può andare avanti così?

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