Naufragio a Lampedusa, pm Vella sente i sopravvissuti: “Tutti senza salvagente”

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L’imbarcazione non era in condizioni di affrontare la traversata con tutta questa gente a bordo. Nessuno a bordo sembra avesse mezzi di soccorso individuali che in questi casi ti salvano la vita. Sono stati molto bravi gli equipaggi intervenuti, soprattutto la prima motovedetta della Guardia Costiera. La maggiorparte delle persone sono state salvate per il coraggio degli uomini a bordo. Se avessero avuto un giubbotto, o un salvagente sarebbero vivi e invece stiamo cercando i dispersi”. “Abbiamo iniziato a sentire i superstiti, sono tutti in stato di choc e stiamo procedendo non molto velocemente. Si parla di una traversata partita dalla Libia con sosta in Tunisia e adesso stiamo cercando di ricostruire cosa è accaduto nell’ultimo tratto della traversata. E’ strano che siano partiti con queste condizioni meteomarine”.

Lo ha detto il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, ai cronisti che lo hanno intervistato davanti agli uffici della Guardia Costiera di Lampedusa, relativamente al naufragio avvenuto la notte scorsa a 6 miglia dall’isola. L’inchiesta della procura agrigentina è per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte per conseguenza di altro reato. Il magistrato ha confermato la presenza a bordo di un barchino di meno di 10 metri “anche di diversi bambini, anche molto piccoli. Stiamo lavorando per individuare chi ha organizzato questo viaggio”, ha detto, aggiungendo: “Questo è avvenuto davanti agli occhi della nostra Guardia Costiera”.

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