“Messina Denaro”: i fratelli Luppino non rispondono al giudice

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Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i fratelli Luppino, arrestati perchè presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro durante la latitanza. Altri dettagli emersi dall’inchiesta.

I fratelli di Campobello di Mazara Vincenzo Luppino, 35 anni, e Antonio Luppino, 30 anni, arrestati lo scorso 13 febbraio dai Carabinieri del Ros e dai Poliziotti dello Sco, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere in occasione degli interrogatori di garanzia innanzi al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo. I due figli di Giovanni Luppino, l’agricoltore autista di Matteo Messina Denaro il giorno dell’arresto alla clinica “La Maddalena” a Palermo, sono ristretti in carcere. Gli si contestano i reati di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati.

E nel frattempo sono emersi altri dettagli nell’ambito dell’inchiesta. Ad esempio nella rete di comunicazione intorno a Matteo Messina Denaro il cognome Luppino non è stato mai scritto. E’ stata invece scritta la ‘nciuria (il soprannome) dei Luppino, ovvero “Mustusi”, perchè in famiglia si sono occupati anche di uva e vino, producendo dunque il mosto, “u mustu”, quindi i “Mustusi”. Martina Gentile, presunta fiancheggiatrice di Messina Denaro come sua madre, Laura Bonafede, ha registrato il numero di Vincenzo Luppino “Vincenzo Lu Mustusu”. Andrea Bonafede, colui che ha prestato l’identità al boss, ha memorizzato il contatto di Antonino Luppino come “Nino Mustuso”.

Poi in alcuni appunti trovati nell’ultimo covo di Messina Denaro, in vicolo San Vito a Campobello, vi sono delle note spese indicate con “Mustang”, come una del gennaio 2016 annotata “Mustang fio”: probabilmente si tratta dell’acquisto dei fiori per commemorare la morte della moglie di Giovanni Luppino, il 24 gennaio del 2016. E poi altra spesa, settembre 2021 “Mustang ristor”: sarebbero stati a cena al ristorante per festeggiare il compleanno di Antonio Luppino, nato il 9 settembre. E poi dicembre 2021 “Mustang rega”, che sarebbe un regalo ad una componente della famiglia Luppino nata il 24 dicembre. E poi aprile 2022 “Mustang cen”, un’altra cena, per il compleanno dell’altro fratello, Vincenzo Luppino, nato il 6 aprile. La parola “Mustang” compare poi accanto a delle cifre, in alcuni casi superiori a mille euro.

E poi, dai conti correnti delle due aziende di Antonio Luppino, una omonima e l’altra denominata “Fratelli Luppino srl”, tra il 2017 e il 2018 sarebbero stati effettuati bonifici a favore di Laura Bonafede per 81.623 euro, non giustificati da fatture. E Laura Bonafede, insieme al marito Salvatore Gentile, sono stati madrina e padrino di battesimo sia di Antonio che di Vincenzo Luppino. E poi, il 21 gennaio 2021 Giovanni Luppino avrebbe attivato un numero di telefono di “riserva” che Messina Denaro avrebbe usato per comunicare con lui e i suoi due figli durante il ricovero alla clinica “La Maddalena”.

La scheda sarebbe stata silente fino all’8 aprile, quando alle 13:08 è stato registrato uno squillo al telefonino di Antonino Luppino. A squillare sarebbe stato Messina Denaro per consentigli di memorizzare il suo numero. Tale numero si sarebbe rivelato molto utile durante il ricovero a “La Maddalena” nel maggio 2021, quando Messina Denaro è stato operato. Ad accompagnarlo sarebbe stato Giovanni Luppino: l’ingresso del boss è stato registrato, come Andrea Bonafede, il 2 maggio alle ore 8:47 e l’autista, Giovanni, alle 9:13 è rientrato in automobile diretto a Campobello di Mazara. L’intervento chirurgico è stato eseguito il 4 maggio, e alle ore 10:56 in clinica si sarebbe presentato Vincenzo Luppino, per assicurarsi che Messina Denaro non avesse bisogno di nulla. Poi alle ore 12 Vincenzo è ripartito verso casa. L’11 maggio, il giorno delle dimissioni, Messina Denaro è stato accompagnato a casa a Campobello da Giovanni e Antonio Luppino.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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