L’oncologia del futuro? Innovativa e dirompente 

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Questo è un momento storico di svolta nell’ambito delle cure oncologiche: terapie geniche, personalizzate, all’avanguardia stanno cambiando i paradigmi terapeutici per molte malattie considerate, fino a poco tempo fa, incurabili. Terapie che, nei prossimi anni, saranno disponibili per un numero sempre maggiore di patologie e, di conseguenza, una coorte sempre più grande di pazienti. È quindi fondamentale riuscire a riorganizzare il sistema già ora, prima ancora che un vero e proprio tsunami di terapie colpisca il Servizio Sanitario Nazionale.

Le nuove terapie richiedono però una riorganizzazione a 360 gradi della sanità. Diagnosi, terapia e follow-up andranno adattati alle nuove necessità terapeutiche e ai nuovi bisogni dei pazienti. Tutto questo comporta la necessità di cambiamenti in moltissimi aspetti della sanità:

SISTEMA DI RIMBORSO
Il sistema a silos budget è servito a raggiungere i suoi scopi di mantenimento della spesa. Questo sistema però non si adatta al sistema attuale di percorsi di cura e di presa in carico. Esistono diversi modelli di finanziamento possibili, la governance deve identificare quale può soddisfare al meglio le necessità sanitarie e di sostenibilità del sistema.
• MODELLI ORGANIZZATIVI
Molte delle terapie innovative richiedono laboratori e strutture estremamente specifici, non sarà possibile averne di diffusissimi su tutto il territorio nazionale. Sarà quindi necessario potenziare sempre di più la gestione delle patologie attraverso Percorsi Diagnostico Terapeutici gestiti da reti regionali e nazionali.
• NECESSITA’ DI TERRITORIALIZZARE LE CURE
Le terapie innovative aumentano sempre di più i tassi di sopravvivenza dei pazienti; questo comporta un numero sempre maggiore di persone con una patologia cronicizzata. La cronicità non può e non deve essere trattata negli abituali ambiti di cura (ospedali/centri specializzati), ma necessitano di un sistema di cure territoriali. Per riuscire in questo, bisognerà da un lato territorializzare parte delle cure da ospedale a territorio e, dall’altro, sfruttare al meglio le possibilità offerte dalla telemedicina e le cure domiciliari.
• NUOVE PROFESSIONALITA’ E NUOVI RUOLI
Tutti i cambiamenti, sopraelencati, richiederanno la creazione di nuove professionalità (infermiere di famiglia; case manager; nuove figure laboratoristiche; etc..) e la trasformazione di figure professionali esistenti (medici con conoscenze per la telemedicina e la telediagnosi). Questo richiederà una programmazione della formazione da parte delle regioni, del ministero dell’istruzione e del ministero della salute. La formazione però dovrà essere un processo in grado di coinvolgere anche le società scientifiche e le aziende private.
• TELEMEDICINA
La tecnologia in ambito sanitario fa passi da gigante, ma da sola non potrà mai sostituire il rapporto umano. Si stanno creando dei processi sempre più innovativi nel campo dell’uso della sanità digitale che rappresenterà un collante tra le realtà territoriali e gli ospedali, dando voce a una vera e propria tele-oncologia che va dalla medicina targettizzata, sino a una research connection a livello nazionale, per mettere a fattore comune i risultati della ricerca con le specifiche competenze.

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