La tragedia di Lampedusa, il neonato gettato in acqua era ancora vivo

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Ha perso i sensi, è stata creduta svenuta ma in realtà era morta, e il neonato, che stringeva forte in braccio, gli è scivolato finendo in mare. A fare chiarezza, ricostruendo cosa sarebbe accaduto sul barchino di 6 metri soccorso nella tarda serata di ieri dalla motovedetta Cp 324 della Guardia costiera, è la Procura di Agrigento.

Per tutta la mattinata, i 41 dei 42 superstiti (uno è minorenne) sono stati ascoltati con i mediatori culturali. Le incomprensioni, dovute alla lingua, sono state chiarite: la donna non ha gettato in mare il cadavere del figlio, ma è morta e il neonato che sarebbe stato vivo è finito in acqua annegando. Anche l’altro migrante che, in prima battuta, era stato detto si fosse buttato in mare per cercare di recuperare il corpicino del neonato, è svenuto ed essendo seduto sul bordo della barca è finito in acqua. I superstiti hanno raccontato che non mangiavano da giorni e che avevano anche finito l’acqua, tant’è che da diverse ore bevevano acqua del mare.

La Procura, con a capo Salvatore Vella, ha disposto l’autopsia sugli otto cadaveri. L’esame si farà nella camera mortuaria dell’ospedale di Agrigento dove le salme, nei prossimi giorni, verranno trasferite.

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