L’incarico affidato , qualche giorno fa, a un tecnico esterno al Comune di Agrigento pone una questione di metodo. Ci si chiede quale sia la procedura utilizzata per affidamenti come questo, come sia stato calcolato il compenso, se ci sia stata una negoziazione, se sia stata usata una piattaforma telematica per la ricerca del profilo. Non è noto in atti che cosa debba fare questo tecnico, cioè quali obiettivi dovrà raggiungere nell’interesse della città. Il ricorso alla nuova normativa regionale per la pianificazione territoriale dovrà pur tenere conto della fase in cui era giunto l’iter di revisione del piano regolatore generale. Che cosa intende fare delle direttive generali che contengono gli esiti della concertazione con ordini, sindacati e associazioni? Ci vuole spiegare il sindaco come vede e interpreta lui lo sviluppo urbanistico di Agrigento? La città si era già espressa: no consumo di suolo, no speculazioni, uno sviluppo urbanistico sostenibile nell’interesse delle generazioni che verranno. Di questi temi il Sindaco che ne pensa? Nella determina di incarico invece non rinveniamo alcun elemento che si colleghi a queste linee condivise. La pianificazione urbana non è ammissibile che sia pensata su riservate scrivanie. È necessario e urgente riferire alla Città.
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