“Il Viagra è la prova che Messina Denaro non si è consegnato”

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La tesi dell’avvocato Di Gregorio, già difensore di Bernardo Provenzano: “Se Messina Denaro si fosse consegnato avrebbe fatto sparire il Viagra dal suo covo”.

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L’avvocato Rosalba Di Gregorio

Rosalba Di Gregorio è un avvocato penalista di Palermo. Ha difeso tra gli altri Vittorio Mangano, alias “lo stalliere di Arcore”, e Bernardo Provenzano, alias “Binnu ‘u tratturi”. E nel suo studio ha svolto il praticantato Lorenza Guttadauro, ovvero l’avvocato difensore e nipote di Matteo Messina Denaro. Tra i mafiosi l’avvocato Rosalba Di Gregorio è definita “l’avvocata del diavolo”. E’ stata tra i primi a denunciare il falso pentito Vincenzo Scarantino. E ha battagliato per la revoca del 41 bis. Lei conferma e ricorda: “E’ vero, all’epoca feci di tutto perché venisse revocato il 41 bis a un soggetto che era ormai un vegetale. Lo hanno fatto morire perché era diventato un simbolo. Il 41 bis, in realtà, lo hanno applicato ai parenti. Lui ormai non capiva più nulla. La richiesta di revoca del 41 bis credo che dovrebbe farla qualunque difensore, compresa Lorenza Guttadauro. Comunque penso che su questo versante Messina Denaro sia sfortunato. Basta vedere cosa sta succedendo con il caso Cospito. Ci sono fortissime resistenze su una possibile attenuazione del 41 bis. E’ una misura che io ritengo palesemente incostituzionale. Poteva avere una giustificazione in una fase emergenziale, ma non può diventare una misura permanente”. L’avvocato Di Gregorio difenderebbe adesso anche Matteo Messina Denaro? Lei risponde: “Se sono vere le sue condizioni di salute penso che in questo momento abbia altro a cui pensare”.

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Il covo di Messina Denaro in vicolo San Vito 4

Poi, a fronte delle tesi complottiste, ad esempio da parte di Roberto Scarpinato, sul “Matteo Messina Denaro che si è consegnato ai Carabinieri”, l’avvocatessa Rosalba aggiunge: “Non credo a tali ipotesi. Penso piuttosto che sia progressivamente crollato il suo sistema di autodifesa, visto anche l’aggravarsi della malattia. E me ne sono convinta in base a un dettaglio banale. Se si fosse consegnato avrebbe avuto prima l’accortezza di fare sparire dal covo almeno il Viagra. Invece il farmaco che aiuta l’erezione è stato trovato in vicolo San Vito 4. Quel tipo di ritrovamento cozza con una certa immagine. E poi credo che dietro l’arresto ci sia un lavoro pazzesco da parte degli inquirenti”. E poi l’avvocatessa Di Gregorio interviene nel merito di quanto affermato dal magistrato Massimo Russo, ex assessore della Regione Siciliana, secondo il quale la nomina come avvocato difensore di Messina Denaro di sua nipote aggira le regole del 41 bis. E la Di Gregorio afferma: “Mi sembra una fesseria. E per un motivo molto semplice. Nessuno di noi avvocati che seguiamo clienti al 41 bis, sebbene ci sia il divieto di essere intercettati, ha mai pensato che quando vai a fare il colloquio non ti stiano registrando. Non è come per i familiari in cui, per legge, è previsto che tutto sia video-registrato. Mentre quelli dei legali non dovrebbero esserlo. Ma francamente sono veramente pochi a crederci. Per il resto non esiste una norma, anche di tipo deontologico, che impedisca a un avvocato di difendere un parente”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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