Galizia: “La paziente da 12 giorni al Pronto Soccorso è assistita. In Medicina c’è una bolla di contaminazione da Covid”

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di Filippo Cardinale

Se è vero che la paziente si trova al Pronto Soccorso da 12 giorni, è anche vero che un motivo sussiste e lo rappresenta il direttore del Pronto Soccorso, Ignazio Galizia. “Nonostante le difficoltà logistiche dovute ad una collocazione del Pronto Soccorso provvisoria in attesa del completamento dei lavori di riqualificazione della precedente ubicazione, è necessario fare chiarezza sulla vicenda sollevata in una nota dell’onorevole Carmelo Pace”.

“Noi abbiamo- prosegue Galizia- uno stazionamento medio in Pronto Soccorso del paziente tra 48/72 ore al massimo. Non abbiamo aperto l’astanteria poiché nella attuale sede non c’è spazio. Ma è attiva una Obi (Osservazione pre-intensiva) che è un prolungamento della Medicina, dove il paziente è assistito, curato, monitorato, in attesa del ricovero in reparto. La paziente, nella fattispecie, non è stata ricoverata in reparto poiché lo stesso è interessato da una bolla di contaminazione da Covid-19. Tra l’altro- precisa Galizia- la paziente accusa patologie importanti e non può essere sottoposta al rischio di contaminazione. Noi non ci basiamo sull’ordine di arrivo dei pazienti, ma sulla gravità della patologia, specie in una persona anziana. Non ho potuto trasferire la paziente al reparto di medicina proprio per il bene della stessa e per tutelarla. Abbiamo, dunque, scelto di tutelare la paziente nella zona Obi del pronto Soccorso dove vengono osservate misure di protezione adeguate. E’ stata da noi per sua tutela e per continuare la terapia. La paziente è costantemente assistita dal punto delle terapie, del monitoraggio, dell’assistenza igienica”.

 

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