Ecco cosa accade davvero in Afghanistan. La lettera di chi conosce gli scenari di guerra e in queste ore salva vite umane

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Ho tagliato solo la parte privata della lettera che mi è giunta poche ore fa da uno degli angeli italiani, uomo dello Stato Italiano che in queste ore sta volando più volte verso Kabul e sta salvando vite umane.

Ecco qual è la reale situazione.
Pubblico il contenuto della lettera con il suo permesso, perché è giusto che si sappia cosa sta accadendo davvero in quei luoghi scenari di violenza e terrore e cosa si sta facendo per quella gente.

[…] La situazione di questi giorni è diventata davvero critica […]

Ti scrivo questa lettera perché in questi giorni leggo sui media e sui social notizie assurde in relazione a quello che sta succedendo a Kabul ed in tutta la regione dell’Asia centrale.
Ti racconto dal giorno che siamo stati allertati.

Ore 23.00 del giorno […]
Sono 2 giorni che siamo in attesa della luce verde per decollare per Kabul.
Sappiamo che i colleghi americani hanno già effettuato un’evacuazione molto rischiosa nel caos più totale.

I Carabinieri del Tuscania che proteggono i nostri diplomatici, ci scrivono che la situazione all’aeroporto interazione di Kabul è precipitata. I civili hanno invaso la pista rendendo praticamente impossibile atterrare.
Ci prova un Boeing C17 Globemaster dell’USAF e miracolosamente nei 1100 metri di corsa sulla pista per arrestarsi, nessun civile finisce sotto il carrello o nei motori.
Le immagini del decollo dello stesso velivolo, sono di pubblico dominio con la terribile sequenza dei ragazzi che si schiantano al suolo dopo essersi nascosti sul vano del carrelli.

Intorno alle 00.00 della stessa notte arriva l’ordine di decollo.
Per la maggior parte di noi non è la prima volta che si va in teatro operativo.
Ciononostante non c’è una missione uguale all’altra.

Il quadro generale è influenzato da moltissime varianti, non ultima quella di atterrare illesi…e possibilmente ritornare a casa interi.
Questa volta l’obiettivo è quello di evacuare un gruppo di collaboratori che negli ultimi 20 anni hanno lavorato per noi.

Li ho incontrati ogni volta che per motivi diversi atterravo a […]
All’interno della base c’era chi si occupava di mansioni umili, ma c’erano anche medici, insegnanti e laureati di ogni tipo che facevano il loro lavoro. La maggior parte di loro hanno studiato a Londra ed in Italia.
Il volo di notte ci concede il tempo necessario di valutare le operazioni che abbiamo schedulato dal momento in cui il nostro velivolo entra nello spazio aereo Afghano.
Il capo team ci ricorda che una volta a terra è necessario utilizzare le comunicazioni standard e mantenere focalizzato l’obiettivo.
Per ovvi motivi una volta a terra ci staremo il meno possibile… almeno è questo il nostro intento.

Lo strano fuso Afghano ( GMT+ 4.30 ) mi porta a calcolare frequentemente l’orario locale di atterraggio previsto alle 9.30 lt.
Dopo qualche ora dove la calma apparente aveva silenziato l’equipaggio, il Capo ci avverte che da questo momento siamo al minimo dei contatti radio e di prepararci per un atterraggio tattico.

Dal Cockpit la pista è sgombra e atterriamo senza problemi…

Dal quel momento in poi … Sono passate 9 ore.
540 minuti dove la mia vita e quella dei miei colleghi e durata 5 volte di più.

Abbiamo imbarcato il massimo dei passeggeri previsti e qualcosina in più.
Abbiamo scaricato casse di medicine, acqua e cibo.
Abbiamo preso tra le braccia decine di bambini.
Abbiamo rispettato la grande dignità di un popolo sconfitto da mille guerre.
Abbiamo scoperto la terribile rassegnazione di una civiltà devastata dal fondamentalismo.
Abbiamo nascosto lo sguardo quando occhi troppo tristi ci osservavano da dietro il velo.
Abbiamo stretto mani e abbracciato uomini con le lacrime agli occhi.
Abbiamo distribuito dolci, pane, acqua e conforto.
Abbiamo rassicurato tutti che li avremmo portati in un luogo più sicuro.
Abbiamo pianto…da soli ed in silenzio sperando che qualcuno non ci notasse…

Scopro da un insegnante che la scuola italiana inaugurata qualche hanno fa è stata dichiarata fuori legge dai taliban. Le classi miste sono state vietate.

I taliban hanno iniziato la pulizia religiosa cercando porta a porta chi non è a favore del Pashtunwali definendo chi non si adegua, Kuffar ed emettendo verso di loro una Fatwua perenne (praticamente una condanna a morte)

Amica mia … un sito specializzato ha pubblicato una foto autorizzata del nostro velivolo… la foto è diventata virale.

La nostra stanchezza emotiva infinita è legata alla mancanza di empatia che abbiamo letto dappertutto.
Hanno scritto che a bordo non c’erano donne e bambini.
Hanno notato che qualcuno aveva il cellulare (come se a Kabul o in tutto l’Afghanistan non esistesse la tecnologia).
Hanno scritto che abbiamo riportato i pezzenti… i talebani… i morti di fame.

Vorrei che si sappia che la maggior parte degli Afghani sono persone che studiavano e lavoravano.
Vorrei che si sappia che stanno scappando da un guerra… e non sono rifugiati politi (che se anche lo fossero non sarebbe un delitto)
Vorrei che si sappia che a Kabul come quasi nella maggior parte dell’Afganistan, prima delle guerre c’erano campioni sportivi, c’erano palestre, c’erano scuole, c’erano università … c’erano un sacco di cose che noi abbiamo contribuito a portargli via…

Sto diventando vecchio per questo lavoro… e sto diventando troppo permeabile alle cattiverie umane…

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