Danila Argirò, politiche giovanili della DC. Il futuro è assicurato. Quattro chiacchiere con lei

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Danila Argirò è giovanissima di ottime speranze. E’ il classico esempio che ti far stare fiducioso per il futuro. Rispecchia in toto quella che è la speranza di ognuno di noi quando si auspica: “Il futuro è nelle mani dei giovani”.

Ha in mano le politiche giovanili della DC.

Abbiamo fatto 4 chiacchiere con lei.

Oggi è stata una giornata importante per la Democrazia Cristiana, un Congresso Provinciale ad Agrigento che suggella una partecipazione attiva alla politica del territorio, alla presenza di molti amministratori e militanti, come negli ultimi eventi. In merito all’intervento di oggi, quali sono gli obiettivi che si pone la DC?

“Il mio intervento di oggi al Congresso Provinciale è stato un continuum dell’idea di partito e di politica che la Democrazia Cristiana sta seguendo e che i relatori di oggi hanno manifestato con determinazione. Una progettualità che ha come interesse quello di dare voce alle esigenze, ai bisogni e a radicare valori e proposte per il territorio. Si ha necessità di una politica sincera, scevra da filtri, per tornare a garantire la libertà, l’impegno e l’unità nei partiti. Da giovane studentessa e giovane della Democrazia Cristiana reputo sia fondamentale partire dal valore costituzionale dei partiti, definito dall’art. 49 Cost. Un diritto ma è anche un dovere per renderci protagonisti attivi della partecipazione democratica”.

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La politica del segretario nazionale Totò Cuffaro sta mettendo basi solide sul territorio regionale e provinciale. Cosa ispira a seguire il partito e a riavere fiducia nel progetto politico della Democrazia Cristiana?

“La presenza di tanta gente agli ultimi Congressi e alla Festa dell’Amicizia è la prova. Non serve idolatrare, serve comprendere la caratura dell’esempio, la forza e l’abnegazione per il lavoro che il segretario nazionale Totò Cuffaro, la deputazione, gli assessori, le segreterie, i direttivi e tutti quanti stanno riuscendo ad infondere tra i militanti e coloro che sono spinti dalla stessa idea democristiana. Un lavoro di squadra che lascia spazio solo all’entusiasmo, alla passione e al voler fare. L’On. Pace svolge un ruolo di dedizione nel territorio, di presenza istituzionale alla Regione, di costanza e ascolto incondizionato, ha dato vita ad una struttura solida e di questo se ne deve far merito. La Festa dell’Amicizia, per esempio, è stato un trait d’union per tutte le correnti politiche, dando forza a quel progetto, a quel “sogno” di centrodestra unito che il segretario Totò Cuffaro ha sempre voluto realizzare. Una presenza istituzionale aperta a tutti, democratica, libera  che ha superato le aspettative di tutti. Laddove c’è competenza, tutto si trasforma e non è necessario ragionarci su. La forza di un’idea va avanti, oltre ogni pregiudizio”.

Quali sono gli obiettivi che la Democrazia Cristiana dovrebbe seguire per le prossime elezioni europee?

“Reputo che le politiche giovanili debbano essere fulcro centrale tra le proposte e gli obiettivi che la DC deve farsi rappresentante. Talvolta, ci si dimentica che siamo cittadini elettori prima europei e poi italiani. Dobbiamo portare avanti progetti di inclusione e garantire la partecipazione agli studenti fuori sede tramite piattaforme che facilitino il voto elettorale. Dare a tutti la possibilità di esprimere la propria preferenza, non necessariamente facendo ritorno a casa. L’Italia è l’unico paese in Europa a non prevedere una modalità alternativa per l’espressione di voto da parte dei fuorisede, sia studenti che lavoratori; in aggiunta, la formazione delle politiche pubbliche permetterebbe a tanti giovani studenti e amministratori di avere gli strumenti per conoscere la macchina amministrativa e sviluppare proposte e opportunità di studio, di formazione e soprattutto di network; progetti di women leadership, per sviluppare percorsi professionali e personali per le donne in tutti gli ambiti. Transizione digitale e sostenibilità, tanti progetti che sono certa la Dc potrebbe valorizzare grazie all’impegno e alle competenze dei rappresentanti”.

Agrigento è Capitale della Cultura 2025. Investire sul territorio significa di riflesso portare nuovi progetti nei comuni vicini. Il Congresso di oggi è anche una chiave per convergere in sinergia su idee e proposte. Da giovane e attiva politicamente, quali sono i punti chiave che si devono affermare nella politica?

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“Chiaramente,  innegabile la centralità del ruolo dei servizi pubblici alla persona (tra cui sanità e welfare) nelle società che dobbiamo ricostruire; maggiore attenzione ai servizi, alle infrastrutture, ad ambienti sicuri e innovativi. Agrigento potrà valorizzare il suo territorio se riesce ad avere un’attenzione ai servizi che in altre realtà sono fondamenta per valorizzare il paese. Politiche innovative sulla sanità significa promuovere l’importanza della salute dei cittadini, in strutture rinnovate e con un comparto dirigenziale meritevole e competente, in prossimità della nomina dei manager.  L’azione concreta si svolge prestando attenzione all’istruzione e alla formazione: più corsi di laurea per il Polo Universitario che siano motore di rigenerazione sociale e conferiscono identità alla città, sviluppando l’economia, la cultura, la sfera sociale; il mio lavoro su Agrigento negli anni ha avuto sempre un filo comune che è quello di valorizzare i canali che darebbero profitto al nostro territorio: turismo, beni culturali, agricoltura, scienze e tecnologie per l’ambiente ed il territorio, in sinergia con i progetti Erasmus e la condivisione di culture differenti in una provincia come la nostra, culla del Mediterraneo; sarebbe un dono che facciamo alla nostra provincia e darebbe merito al titolo conseguito”.

Tanti progetti, quasi utopistici. La Democrazia Cristiana è in grado di affrontare tutte le sfide che richiede questa Regione e la provincia?

“Stiamo vivendo momenti virtuosi ma il lavoro richiede sacrificio e attenzione; un momento di grande crisi e disoccupazione investe la nostra Nazione e la nostra generazione richiede trasformazione e lo si può fare solo con un lavoro attento e competente. Ecco perché abbiamo bisogno di agire.

Questo Partito ha il grande dono di rinnovare la propria mission, nasce da una grande storia, oggi sa di poterlo fare con consapevolezza, con riguardo alle competenze e ai bisogni di tutti, soprattutto di chi ha meno possibilità. Oggi siamo fautori di un nuovo progetto, non guardando al passato ma imparando dalla storia.

Senza pregiudizi, liberi e forti”.

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