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L’ex collaboratore di giustizia Armando Palmeri, di 62 anni, è stato rinvenuto morto nella sua casa, nelle campagne tra Partinico e Alcamo. Le cause del decesso sarebbero naturali. Palmeri avrebbe testimoniato la settimana prossima a Caltanissetta nell’ambito di indagini sulle stragi di mafia. I suoi verbali sono stati depositati anche nel processo a carico di Matteo Messina Denaro per le stragi di Capaci e via D’Amelio. Palmeri, ex rapinatore, sarebbe stato contiguo anche ad ambienti dei Servizi segreti. In carcere avrebbe intrattenuto rapporti con esponenti dell’estrema destra e con camorristi.

A seguito delle sollecitazioni da parte del presidente della Regione, Renato Schifani, l’Anas ha assunto l’impegno di accelerare i lavori nei cantieri in corso sulla A19 Palermo-Catania, invitando le imprese a rispettare i tempi previsti e rilanciando l’infrastruttura attraverso un piano complessivo di ammodernamento, riqualificazione e recupero sicurezza da oltre un miliardo di euro. Così ha risposto l’amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, alla lettera di Schifani, che ha rilevato troppi cantieri (45 quelli contati sull’autostrada) e denunciato lo stato di abbandono di molti di essi. E il presidente adesso commenta: “Prendiamo atto delle novità significative nell’approccio, ma restiamo comunque cauti e guardinghi fino a quando non vedremo i primi risultati”.

La violenza dentro e fuori gli stadi imperversa e preoccupa. Gli ultimi scontri a Napoli ne sono testimonianza. Il delegato provinciale di Agrigento della Figc, la Federazione italiana gioco calcio, professor Angelo Caramanno, ha nominato il professore di sociologia dell’Università di Messina, Francesco Pira, componente della Commissione che si occuperà del progetto “Uniti contro la violenza per un calcio migliore”. Pira, appassionato di calcio e già giornalista sportivo anche per la Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport, commenta: “Ringrazio il professor Angelo Caramanno per questa attestazione di stima. Spero di poter dare il mio modesto contributo per far vincere lo sport e combattere forme di violenza che nulla hanno a che vedere con le prestazioni sportive, il tifo o il vivere civile. Le ultime immagini di Napoli ci devono far riflettere su come stiamo diventando, e ognuno di noi deve dare il massimo dell’impegno per lasciare ai nostri figli un mondo migliore”.

Domani, domenica 19 marzo, a Giarre, in provincia di Catania, in via Giolitti 10 sarà inaugurata una nuova sede del sindacato Confasi. Come responsabile è stata scelta Graziella Torrisi. Il presidente regionale di Confasi, Davide Lercara, commenta: “Prosegue, anche quest’anno, il radicamento nel territorio regionale del sindacato Confasi. Queste nuove strutture sono al servizio dei cittadini e degli iscritti. Il nostro impegno è quello di fornire servizi, strumenti e tutele per i cittadini che si rivolgono a noi per un’assistenza completa”. Nel frattempo prosegue anche la campagna di adesione e tesseramento alla Confasi con lo slogan: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto”.

L’approssimarsi delle vacanze pasquali rilancia il nodo ancora irrisolto del caro – voli da e verso la Sicilia. Gli interventi di Schifani e dell’amministratore di Ita, Lazzerini.

L’approssimarsi delle vacanze pasquali rilancia il nodo ancora irrisolto del caro – voli da e verso la Sicilia. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha scritto una lettera all’amministratore delegato di Ita, Federico Lazzerini, e non ha ritenuto risolutive le risposte su una promessa particolare attenzione che sarà riservata intorno al periodo pasquale e non solo, con la predisposizione, ad esempio, del progetto “Sicilia Vola” per alcune categorie di viaggiatori. E il governatore commenta: “Le risposte fornite da Ita sul caro-voli, a seguito della mia lettera, sono soltanto in parte soddisfacenti e questa battaglia, che abbiamo intrapreso a tutela dei siciliani, andrà avanti fino a quando la situazione non sarà definitivamente risolta”. E poi aggiunge: “Da una compagnia interamente a capitale pubblico, di volta in volta ricapitalizzata con denaro dei cittadini anche siciliani, ci saremmo aspettati una strategia meno vessatoria nei loro confronti, e non esclusivamente legata alle regole di mercato, considerato, peraltro, il rilevante numero di biglietti aerei che Ita emette sulle rotte da e per Palermo e Catania con tariffe economicamente insostenibili, soprattutto in occasione delle festività. Ritengo, però, che l’utenza non si possa confinare ad alcune categorie di persone che possano usufruire del progetto “Sicilia Vola”, lasciando fuori altre fasce di utenti, nonché i tantissimi turisti che desiderano arrivare in Sicilia, regione italiana tra le più visitate e in cima ai desideri di tanti viaggiatori, i quali non possono affrontare costi aerei che rendono impossibile un viaggio o una vacanza. Pertanto, a mio giudizio, sarebbero auspicabili ulteriori provvedimenti che abbiano effetti tariffari sostenibili”. E conclude: “Si assiste già, in prossimità della Pasqua, ad una ridotta disponibilità di biglietti aerei nei voli operati, e ad un incremento vertiginoso delle tariffe. In attesa dell’esito dell’esposto all’Antitrust, bisogna adottare, fin da subito, politiche commerciali tendenti alla riduzione del costo dei biglietti aerei e ad un incremento della frequenza dei voli, attraverso il quale potrebbero anche essere compensate le riduzioni delle tariffe, cercando in questo modo di coniugare il legittimo interesse economico e l’altrettanto legittimo interesse dei cittadini”. Ed ancora in riferimento all’esposto contro il presunto “cartello”, ovvero l’accordo sotto traccia tra le compagnie per attenuare la concorrenza e mantenere elevati e più redditizi i costi dei biglietti, lo stesso amministratore di Ita, Lazzerini, ha appena replicato: “Non è stato fatto nessun cartello in assoluto. Peraltro è stato presentato un esposto all’Antitrust e alla Guardia di finanza. Stanno facendo i loro rilievi e vedremo quali saranno le risultanze. Siamo a disposizione di tutte le autorità per trovare il modo migliore per dare il giusto bilanciamento di connettività della Sicilia”.

Giuliana Miccichè

Il pubblico ministero Gaspare Bentivegna ha chiesto la condanna per 19 imputati al processo scaturito dall’inchiesta denominata “Alta tensione”, che ha coinvolto due verificatori di Enel infedeli, Giovanni Trupiano e Domenico La Porta, che avrebbero chiesto soldi per chiudere un occhio e non denunciare allacci abusivi alla rete elettrica o addirittura essi stessi avrebbero creato per conto di privati allacci abusivi con il metodo del magnete o del cosiddetto “sorcio”.

Le condotte sono state qualificate quali induzione indebita in alcuni casi, corruzione in altri e furto aggravato. Alcuni indagati devono rispondere anche di omissione d’atti d’ufficio e peculato. Il processo è in corso di svolgimento dinanzi ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato.

Queste le richieste di condanna: 8 anni e 10 mesi di reclusione per Giovanni Trupiano; 5 anni e 3 mesi per Domenico La Porta; 4 anni ciascuno per Massimo, Vincenzo e Tommaso Cortelli, Anna Maria Farruggio, Pietro Failla, Pietro Favata, Angelo Gioachino Sanfilippo, Giuseppe La Mendola e Vincenzo Palumbo; 3 anni e 5 mesi per Gioachino Cuscio; 3 anni e 2 mesi ciascuno per Giuseppe e Simone Modica; 3 anni e 5 mesi per Giuseppe Contino; 3 anni e 2 mesi per Maria Santa Rallo; 1 anno per Calogero Ciulla; 3 anni e 5 mesi ciascuno per Salvatore Domenico Siracusa e Luigia Vinci.

 

Il presidente dell’Unione dei Comuni “Scala dei Turchi Vigata”,  l’avv. Sabrina Lattuca, sindaco del comune di Realmonte, ha proceduto con propria determina  alla nomina del segretario dell’Unione, nella persona  dell’ avv. Piero Amorosia, a cui lo stesso presidente ha dato mandato di effettuare una ricognizione degli atti, al fine di partire, sin da subito, con il piede giusto. Il segretario, entro 30 giorni dalla data di ricezione,  depositerà una relazione per avviare le attività gestionali utili all’organizzazione degli uffici e dei servizi, ai sensi dell’articolo 20 e ss dello Statuto.

“Con l’auspicio che il senso del dovere, lo spirito di servizio e la rettitudine che mi contraddistinguono – afferma il presidente, avv. Sabrina Lattuca – possano portare a una gestione longeva e proficua, oltre che sana, con determinazione sindacale, ho avviato la ricognizione degli atti inerenti l’Unione dei Comuni”.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato l’ulteriore stanziamento di 23 milioni di euro a sostegno degli interventi in conseguenza degli eccezionali eventi meteo che si sono verificati nei giorni 5 ottobre 2021, dal 13 al 14 ottobre 2021, dal 22 al 26 ottobre 2021, dal 28 al 31 ottobre 2021 e dall’8 al 17 novembre 2021 nel territorio delle province di Agrigento, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani, nonchè nei giorni 24 e 25 novembre 2021, dal 3 al 7 e dal 10 al 12 dicembre 2021 e dal 7 al 12 gennaio 2022 nei territori dei comuni di Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento, Longi e Montagnareale, in provincia di Messina, Campofelice di Roccella, Cinisi, Petralia Sottana e Polizzi Generosa, in provincia di Palermo e Calatafimi Segesta, in provincia di Trapani.

Ad Agrigento domani mattina, sabato 18 marzo, dalle ore 7:30 e fino a cessato bisogno, non sarà transitabile la Panoramica dei Templi dall’incrocio con via Platone fino alla Strada Provinciale 4. E ciò perché il Parco della Valle dei Templi abbatterà degli alberi e ne pianterà altri, ornamentali. Sarà consentito il transito dalla Rotonda di Giunone al personale del Parco dei Templi, ai visitatori della Valle dei Templi, ai residenti ed agli avventori del ristorante “Re di Girgenti” perché non interferiscono con i lavori da eseguire.

La Corte di Giustizia Tributaria di Enna ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Valentina Castellucci e Michele Cimino e ha annullato un avviso di accertamento da oltre 100mila euro emesso dall’Agenzia delle Entrate a carico di un agente che avrebbe raccolto scommesse sportive attraverso siti web non collegati al totalizzatore nazionale dell’agenzia delle dogane e monopoli. L’avviso si fondava su una verifica fiscale della Guardia di Finanza relativa agli anni 2015-2018 in cui sarebbe emersa una presunta raccolta illegale, parallela, operata dalla Oia Service Limited su tutto il territorio nazionale. La Corte di Giustizia territoriale, condividendo le censure dei difensori, ha annullato l’avviso e condannato alle spese di lite l’agenzia delle entrate, ritenendo, in particolare, che l’avviso di accertamento fosse basato su quanto accertato dai finanzieri senza considerare la documentazione fornita sin da subito da parte del presunto agente che avrebbe sottoscritto un contratto di collaborazione con la società Oia Service Ltd solo a maggio del 2019. Collaborazione che era stata legalmente esercitata e fatturata. “La ricorrente – scrivono i giudici tributari – ha iniziato l’attività di agente dal 2019 e non dal 2015 e che nessun accordo sottoscritto per quell’anno è stato depositato tra gli atti come prova dell’attività contestata. Tale circostanza evidenzia come non possa essere addebitato al ricorrente alcune accertamento di imposte evase e infedeli dichiarazioni non essendo stata dimostrata alcuna attività d’impresa nel periodo contestato nell’anno d’imposta 2015”.

(ANSA).