Appalto rifiuti Rti, era l’anno 2014. Ecco cosa dicevano gli allora consiglieri comunali Vassallo e Vaccarello: “Una farsa!”

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A proposito di rifiuti e appalti, lo scontro con il gruppo Rti – capofila Iseda – c’è sempre stato.

Era il 30 maggio del 2014 ed il sindaco in carica era Marco Zambuto. Sulla gestione e soprattutto sull’affidamento dell’appalto i consiglieri comunali Alfonso Vassallo e Angelo Vaccarello avevano più di qualcosa da ridire. Pubblichiamo di seguito l’articolo contenente la loro nota stampa e vedrete che da allora è cambiato poco o nulla.

Ecco il comunicato:

“O siamo di fronte ad una clamorosa e manifesta incapacità politico-amministrativa dei vertici di Palazzo dei Giganti o dietro c’è una precisa, puntuale e diabolica strategia”. I consiglieri comunali Alfonso Vassallo e Angelo Vaccarello, nell’esultare per avere disinnescato la “bomba bis” sulla gestione dei rifiuti, criticano severamente quello che sembra essere diventato ormai uno stucchevole e disdicevole “giochetto”, al centro del quale ruota il bando milionario per  l’affidamento del servizio di raccolta per un periodo di 7 anni.

“Siamo ovviamente soddisfatti che il bando sia stato nuovamente revocato – affermano Vassallo e Vaccarello – anche se la decisione è arrivata in extremis, nonostante le nostre ripetute e costanti sollecitazioni alla luce delle criticità e delle incongruenze presenti nel capitolato che avrebbero determinato conseguenze assai pesanti e dannose. Tutte anomalie ed errori che puntualmente erano contenuti anche all’interno del primo bando pubblicato, poi anch’esso ritirato sempre dietro nostra opportuna opposizione. A questo punto le domande nascono spontanee: Perché si reiterano gli errori? Perché c’è questa inutile perdita di tempo? A chi giova?  A sentire il sindaco  lavassallo responsabilità sarebbe del dirigente del settore. Se così fosse, allora l’organo politico cosa ci sta a fare? Zambuto se non è  davvero in grado di indirizzare l’apparato burocratico non perda altro tempo e si dimetta, vada via. In caso contrario – evidenziano i due consiglieri – prenda i provvedimenti del caso nei confronti di chi disattende le sua volontà e quella della classe politica. Non vorremmo però che alla fine della fiera tutto si racchiudesse nel famigerato gioco delle tre carte, in cui il ruolo del compare risulta fondamentale. Anche nel caso del bando a farne le spese sarebbero purtroppo gli ignari avventori. I cittadini pagherebbero un tributo ancora più elevato e 32 operatori ecologici perderebbero il posto di lavoro. Sveliamo quindi le carte, mettiamole sul tavolo e affrontiamo la partita a viso aperto e nella  massima trasparenza. Noi continuiamo a ripetere che la formula migliore, per  garantire l’attuale livello occupazionale, per assicurare una città pulita e per alleggerire la pressione fiscale delle famiglie agrigentine, sarebbe quella della gestione in house del servizio” – concludono Vassallo e Vaccarello.

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