Ottobre 2023 - Pagina 27 di 38 - Sicilia 24h
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A Palermo all’ospedale “Trauma Center” è morto Piero Bilello, 71 anni, di Santa Margherita Belice, coinvolto sabato scorso 7 ottobre in un incidente con il suo trattore in campagna, in contrada Montagnola. Il mezzo cingolato, per cause in corso di accertamento, si è ribaltato e lui è stato schiacciato dal mezzo pesante.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118. Immediato è stato il trasporto in ospedale, rivelatosi inutile.

A Raffadali un violento incendio è divampato in via Mare a danno dell’ascensore di una residenza, una tettoia, e un furgone Fiat Doblò attrezzato per il trasporto di disabili. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento, che hanno domato le fiamme che si sarebbero sprigionate per causa accidentale, probabilmente da un forno a legna, in un magazzino, non spento del tutto. Soccorsa una donna disabile.
Sul posto, sono accorsi anche i Carabinieri.

I Carabinieri hanno reso note le generalità dell’uomo che ieri mattina a Valguarnera, in provincia di Enna, avrebbe sparato e ucciso Salvatore Scammacca, 47 anni. L’uomo, dopo avere esploso alcuni colpi quando la vittima è transitata a bordo della sua automobile Fiat Panda in via Archimede, è fuggito ed è attivamente ricercato. Si tratta di Guglielmo Ruisi, anche lui di Valguarnera. Circa mezz’ora prima dell’agguato tra i due si è scatenato un litigio, l’ennesimo dopo attriti pregressi nel tempo. Sarebbe in fuga con una Mercedes CLK di colore blu targata CY 793 AW.
Nel frattempo è morta la donna investita dallo stesso Salvatore Roberto Scamacca, che, dopo che Ruisi gli ha sparato, si è schiantato contro il mezzo di un venditore ambulante di frutta, anche lui ferito. Nunzia Arena, 86 anni, è deceduta all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, dove è stata ricoverata.

Il presunto scandalo delle amministrazioni giudiziarie dei beni confiscati alla mafia a Palermo. In Cassazione invocata la conferma della sentenza d’Appello. Il servizio di Angelo Ruoppolo.
Il 28 ottobre del 2020 i giudici della sezione del Tribunale di Caltanissetta presieduta da Andrea Catalano, hanno condannato l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, ad 8 anni e 6 mesi di reclusione. Severe condanne sono state inflitte anche al presunto “cerchio magico” della Saguto, tra amministratori giudiziari ed esponenti delle istituzioni. Poi, in Appello, il 24 febbraio del 2022, giorno dello scoppio della guerra in Ucraina, il sostituto procuratore generale, Claudia Pasciuti, ha invocato una condanna più severa, 10 anni di reclusione, a carico della Saguto, presunta punta del compasso di una illecita gestione dei beni confiscati alla criminalità. E la dottoressa Pasciuti, rilanciando le motivazioni della sentenza di primo grado, ha sostenuto: “Silvana Saguto poteva contare sistematicamente sulla disponibilità dell’avvocato e amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, e poi del professor Carmelo Provenzano, ex docente alla ‘Kore’ di Enna e amministratore giudiziario anche lui: soggetti comprensibilmente inclini ad assecondare le pretese della Saguto per conseguire vantaggi che non sarebbero spettati. In sintesi, lei avrebbe affidato gli incarichi delle amministrazioni giudiziarie, e loro avrebbero ricambiato con favori di vario genere. Non era un’associazione a delinquere, ma un patto corruttivo permanente”. E poi, traendo spunto dal contestato episodio dei 20mila euro consegnati la sera del 30 giugno del 2015 alla Saguto nella sua abitazione, tutti in banconote da 50 euro, da Cappellano Seminara dentro un trolley, la Procura generale ha aggiunto: “Le risultanze delle indagini hanno dimostrato come la principale fonte di reddito di Lorenzo Caramma, ingegnere e marito di Silvana Saguto, negli anni dal 2006 al 2015 siano proprio i compensi corrisposti da Cappellano Seminara quale libero professionista e quale amministratore giudiziario. Cappellano Seminara non riceveva lucrosi incarichi dalla Saguto per le sue indiscusse capacità professionali quanto invece perché lo stesso poteva ricambiare attraverso il conferimento di incarichi al marito e attraverso le dazioni di utilità indebite. E il docente Carmelo Provenzano otteneva incarichi dagli amministratori nominati dalla Saguto, e in cambio si sarebbe adoperato per spianare la strada universitaria al figlio di lei Emanuele, e aiutarlo a raggiungere l’agognato traguardo della laurea. Pertanto le amministrazioni giudiziarie sarebbero diventate agenzie di collocamento di amici, parenti o persone segnalate dalla giudice Saguto e dai vari amministratori giudiziari nominati”. Ebbene, il 20 luglio del 2022 è stata emessa la sentenza della Corte d’Appello di Caltanissetta, presieduta da Marco Sabella. E adesso , innanzi alla Cassazione, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Simone Perelli, ha invocato la conferma della sentenza dei giudici di secondo grado, che hanno inflitto a Silvana Saguto 8 anni e 10 mesi di reclusione, ovvero 4 mesi in più rispetto al primo grado. Poi Gaetano Cappellano Seminara 7 anni e 7 mesi. Poi Carmelo Provenzano 6 anni e 10 mesi. Poi Roberto Nicola Santangelo, amministratore giudiziario, 4 anni e 2 mesi. Poi Lorenzo Caramma 6 anni e 2 mesi. Poi l’ex prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, 3 anni. Poi Walter Virga, amministratore giudiziario, 1 anno e 4 mesi. Poi al tenente colonnello della Guardia di finanza Rosolino Nasca, già in servizio alla Dia, Divisione investigativa antimafia, di Palermo, sono stati comminati 2 anni e 8 mesi. Poi 1 anno e 10 mesi al preside della facoltà di Giurisprudenza ad Enna, Roberto Di Maria. Poi Maria Ingrao, la moglie di Provenzano, 2 anni e 8 mesi. E 2 anni e 8 mesi anche a Calogera Manta, cognata di Carmelo Provenzano. Infine è stato condannato a 4 mesi il figlio di Silvana Saguto, Emanuele, per una tesi di laurea che sarebbe stata scritta dal professore Provenzano. A breve è atteso il verdetto della sesta sezione penale della Suprema Corte, presieduta da Giorgio Fidelbo.
Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Gli agenti della polizia municipale, nell’ultimo fine settimana, tra piazza Aldo Moro, l’area attorno a Porta di Ponte, via Pirandello, piazza Marconi e via Acrone, hanno elevato 49 contravvenzioni per divieto di sosta. Le 49 multe sono andate ad aggiungersi a quelle elevate nei tre fine settimana precedenti e si è arrivati a ben 190 contravvenzioni per divieto di sosta in un mese. A nulla sono serviti fino ad ora i controlli e le stangate dei vigili urbani.

Gli incivili dei parcheggi continuano ad esserci, ma per fortuna continuano ad esserci anche le Forze dell’Ordine.

 

Gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono saltate fuori nel corso di ispezioni in due cantieri fatte dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro del Comando provinciale di Agrigento, unitamente ai militari dell’Arma della Compagnia di Sciacca. Al termine di un primo controllo ad una ditta edile con cantiere a Lucca Sicula un imprenditore di 44 anni, di Ribera, è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Sciacca.

L’uomo è’ ritenuto responsabile di omessa difesa aperture prospicienti il vuoto e per non aver predisposto parapetto nelle scale fisse in muratura. I militari dell’Arma hanno adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nel corso di un’ispezione in un altro cantiere, gli specialisti dell’Arma hanno trovato accertato delle irregolarità. Un 42enne, nato a Sciacca ma residente a Villafranca Sicula, titolare di una ditta edile, è stato denunciato alla Procura, perché ritenuto responsabile di difformità Pimus (Piano di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi) rispetto all’impalcatura utilizzata e mancanza di progetto relativo al ponteggio in uso. Alla fine delle ispezioni comminate ammende per complessivi 9.800 euro e contestate sanzioni amministrative pari a 3.000 euro.

Se questo è il futuro e il futuro è nelle mani dei 13enni di oggi è meglio lasciar perdere e guardare avanti non certo con tranquillità.

Oggi a Belmonte Mezzagno, paesino in provincia di Palermo, è accaduto un fatto estremamente grave che necessita provvedimenti penali seri e immediati. Altro che minorenne.

Il “bravo” ragazzo stava passando il tempo a lanciare oggetti vari, pietre comprese, ai passanti mentre era seduto su una panchina, in centro città. Ad un certo punto un signore lo ha redarguito invitandolo a smettere di continuare con questo stupido gioco (evidentemente il piccolo energumeno, non avendo altri interessi, ama passare il tempo in questo modo).

Apriti cielo. Il 13enne ha reagito con una violenza inaudita; si è avvicinato all’anziano signore e gli ha sferrato un pugno in faccia, procurandogli la frattura della mandibola. Non contento di ciò, il giovinastro ha continuato ad inveire contro il signore, nel frattempo caduto a terra per la forte botta, e non essendo ancora sazio della sua performance, ha continuato la sua opera scagliando una serie di calci nel corpo inerme del signore. Risultato: oltre alla mandibola, trauma cranico.

Non finisce qui. A difendere il padre è stata la figlie del 75enne, intervenuta per soccorrere il padre. Ed anche per lei botte da orbi con varie contusioni in tutto il corpo. Sembrerebbe anche che anche alcuni familiari del giovane sarebbero intervenuti per picchiare l’uomo.

Cosa accadrà adesso non si sa. Di certo per un delinquente del genere occorrerebbe una pena esemplare che sia da monito per lui ed esempio per gli altri. Anche il sindaco della città dovrebbe prendere provvedimenti contro il 13enne che gli competono.

 

 

“Nessuno pensi di tornare a parlare di sanità e nomine nel retrobottega di qualche negozio, le decisioni sulla salute dei siciliani devono essere assunte in modo trasparente e concertato. Per questo ritengo gravi e inaccettabili le dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Carmelo Pace il quale, a suo dire, insieme al segretario della Dc, Totò Cuffaro, farebbe parte di un tavolo ristretto della maggioranza che approva preventivamente le azioni da mettere in campo per la sanità siciliana”.

Lo aveva dichiarato stamattina l’on. Margherita La Rocca Ruvolo a commento del capogruppo DC all’Ars on. Carmelo Pace. Lo stesso Pace oggi ha diramato una nota con la quale replica alle dichiarazione del sindaco di Montevago.

“In merito ad alcune dichiarazioni di colleghi parlamentari, che asseriscono che io partecipi a riunioni segrete per parlare di sanità, riferendosi ad una mia intervista televisiva di qualche giorno fa durante la quale ho detto invece di aver partecipato, insieme a Totò Cuffaro, ad un tavolo ristretto di maggioranza, voglio precisare che si tratta delle riunioni che il centrodestra tiene e di cui la stampa, quando avvengono, scrive abitualmente”. Lo dice il capogruppo della DC all’Ars, Carmelo Pace. “Durante questi incontri ristretti della maggioranza si parla di tutti i temi politici, tra cui delle candidature alle scorse elezioni comunali, riforma delle ex province e attività programmatica politica – aggiunge – Si tratta di tavoli ai quali partecipano in alcuni casi i capigruppo dei partiti, in altri i leader regionali delle varie correnti. Ad esempio, per Fratelli d’Italia hanno partecipato Salvo Pogliese e Giampiero Cannella, per l’Mpa Fabio Mancuso e in alcune riunioni ha preso parte anche Raffaele Lombardo, per Forza Italia Marcello Caruso e qualche volta Giulio Tantillo, per Noi Moderati Massimo Dell’Utri; per la Lega Annalisa Tardino e a volte anche Marianna Caronia. Spero, attraverso la rappresentazione dei fatti, di aver chiarito ai colleghi parlamentari tutti i suoi dubbi e le perplessità”.

L’ Assessore al ramo Gerlando Piparo informa che il Concessionario negli anni precedenti ha effettuato lavori di manutenzione straordinaria sia all’interno che all’esterno dell’edificio e nei mesi scorsi ha provveduto all’accatastamento dello stesso. Ha chiesto di essere autorizzato all’esecuzione delle pratiche finalizzate alla sostituzione dell’ impianto termico, con l’ acquisto di una nuova caldaia a risparmio energetico per migliorare l’impianto, di avere una proroga di 5 anni e di adeguare il ticket d’ingresso (ultimo adeguamento istat avvenuto nel 2012 e il Comune dal ticket ha un incasso del 25%) deliberata dalla Giunta Comunale n°185 del 26/09/2023. Acquistata la caldaia si prevede che l’arrivo e l’istallazione avverrà entro e non oltre l’anno in corso. Il Presidente La Felice, insieme ai componenti Cirino e Contino si ritengono soddisfatti, considerate le molteplici sollecitazioni effettuate negli ultimi due anni.

“Lavoro, Respnsabilità, Passione: una nuova semina per ricucire il Paese” è il tema del XIV congresso provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori di Palermo che si svolgerà sabato prossimo ai Cantieri Culturali alla Zisa. I lavori saranno aperti dalla relazione del segretario uscente Giuseppe Gennuso che farà il bilancio dell’attività del Movimento negli anni della sua presidenza indicando i prossimi obiettivi dell’MCL peraltro già indicati nel titolo della kermesse.

Al congresso, che avrà inizio alle 9 per concludersi alle 18 della stessa giornata, interverranno tra gli atri, il sindaco del capoluogo Roberto Lagalla, gli assessori comunali Antonella Tirrito e Giuliano Forzinetti e l’assessore regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro Nuccia Albano. All’assemblea congressuale interverrà anche un esponente della Curia. Alla fine saranno eletti i nuovi organismi del Movimento.