Giugno 2022 - Pagina 23 di 62 - Sicilia 24h
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In occasione della Solennità del SS. Corpo e del Sangue di Cristo l’Arcivescovo, mons. Alessandro Damiano, ha comunicato i nuovi incarichi pastorali.

  • Don Stefano Nastasi rettore del Seminario Arcivescovile
  • Don Francesco Vaccaro Notte — continuando a esercitare il ministero di esorcista — padre spirituale del Seminario Arcivescovile
  • Fra Alessandro Campanella O.F.M. cap. cappellano dell’Ospedale San Giovanni Paolo II di Sciacca
  • Don Giovanni Gattuso parroco delle parrocchie Santa Maria di Gesù – San Vito martire di Cammarata
  • Don Antonino Giarraputo vicario parrocchiale delle parrocchie Santa Maria Maddalena – San Francesco di Paola di Sciacca
  • Don Liborio Lauricella Ninotta – continuando a esercitare il servizio di direttore del Centro per la Liturgia della Curia Arcivescovile — parroco moderatore e don Gioacchino Atanasio Vassallo parroco in solidum delle parrocchie Santa Croce – B.M.V. della Catena – San Lorenzo (Monserrato) di Agrigento
  • Don Giuseppe Licata parroco delle parrocchie Spirito Santo – Sant’Antonio Abate di Cattolica Eraclea
  • Don Calogero Sallì parroco della parrocchia Trasfigurazione di N.S. Gesù Cristo di Palma di Montechiaro

“Esprimiamo la nostra gratitudine ai presbiteri per la loro disponibilità a mettersi a servizio. Accompagniamo con la nostra preghiera le comunità interessate, in particolare quella del Seminario.

In attesa di altre comunicazioni – conclude l’Arcivescovo – chiediamo al Signore il dono del suo Spirito perché ispiri le nostre scelte e le orienti al bene delle comunità e alla sua maggior gloria”.

 

«Da oggi, Palermo volta pagina. Roberto Lagalla, che sin dall’inizio ha condiviso la nostra azione di governo, saprà guidare la quinta città d’Italia con la stessa competenza e autorevolezza dimostrata da assessore regionale, lavorando senza sosta per risolverne i tanti problemi e le annose criticità. A lui l’augurio di buon lavoro, mio personale e dell’intera giunta regionale».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

Dopo tre anni d’attesa l’Istituto superiore di studi musicali “Arturo Toscanini” di Ribera, in provincia di Agrigento, diventerà Conservatorio di Stato. È stato approvato dal governo Musumeci lo schema di convenzione sottoscritto da ministero dell’Istruzione e della ricerca, Regione Siciliana, Libero Consorzio comunale di Agrigento e Comune di Ribera, e che regola i rapporti attuali e futuri tra le parti in vista della statalizzazione dell’istituto agrigentino.

«È un grande risultato – commenta l’assessore regionale all’Istruzione e formazione Alessandro Aricò – che premia gli sforzi fatti da tutte le istituzioni coinvolte. Dopo le difficoltà economiche vissute negli ultimi anni, e che ne hanno messo a rischio il proseguimento delle attività, con il passaggio allo Stato mettiamo finalmente in sicurezza l’Istituto di Ribera, riferimento prestigioso per la provincia di Agrigento, e diamo un’opportunità in più a tanti giovani del territorio che desiderano intraprendere una carriera nel mondo della musica».

In base a questa convenzione la Regione erogherà, come già fatto dal 2018 al 2020, un contributo di 150 mila euro nel triennio 2021-2023 per supportare i costi di funzionamento e di gestione dell’Istituto fondato dall’ex Provincia di Agrigento nel 1991. In aggiunta, sarà erogato un secondo contributo regionale per il funzionamento amministrativo e didattico, come previsto dalla legge regionale 6/2000, il cui importo sarà stabilito annualmente in legge di bilancio.

Il Ministero, invece, oltre a monitorare il rispetto degli impegni assunti sulla base di questa Convenzione, si farà carico delle spese per il personale e assegnerà all’istituto Toscanini le relative risorse destinate alle Afam statali (comparto Alta formazione artistica musicale e coreutica).
Il comune di Ribera e il Libero consorzio comunale di Agrigento, infine, dovranno garantire il pagamento di eventuali debiti pregressi e assicureranno l’uso gratuito degli immobili già impiegati dall’istituto musicale (rispettivamente in Corso Umberto I e in via Roma, a Ribera).

Il processo di statalizzazione, come previsto dall’art. 22 della legge 96/2017, è stato avviato nel 2019 con l’istruttoria della Commissione interministeriale che ha valutato, tra i tanti parametri considerati, fattori come la qualità delle attività svolte, l’adeguatezza delle strutture, il reclutamento dei docenti e il numero delle iscrizioni. Superato questo primo passaggio, la Commissione ha realizzato lo schema di Convenzione e richiesto l’adozione dell’odierna delibera da parte della giunta regionale. Adesso la convenzione sarà allegata al decreto che dovrà firmare il ministro dell’Istruzione e che sancirà ufficialmente la nascita del Conservatorio statale “Arturo Toscanini” di Ribera.

A Partinico, in provincia di Palermo, è stato o ritrovato il cadavere di Vito Stabile, 82 anni, del quale non vi sono state più tracce da giovedì scorso. Il corpo è stato recuperato in una scarpata in contrada Tammi, non distante dalla casa dell’anziano, in via Madonna del Ponte. I Vigili del fuoco lo hanno cercato avvalendosi anche di droni e di cani addestrati. Stabile per tanti anni ha lavorato in Svizzera come operaio in un’impresa, e poi si è ritirato a Partinico per dedicarsi alla campagna.

A Catania in via Etnea la notte tra sabato e domenica, intorno all’una, una moto Ducati, per cause in corso di accertamento, si è schiantata contro un’automobile Opel Corsa. Sono morte le due persone in sella alla moto, entrambe appena fuori dalla pizzeria dove hanno lavorato per il turno serale. Si tratta di un uomo di 31 anni di Motta Sant’Anastasia, Antonino Vitelli, e un altro di 21 anni di Enna, Luigi Severino. L’auto, dopo l’impatto con la moto, ha abbattuto un palo della segnaletica e ha sbattuto contro la saracinesca di un negozio.

A Ribera è stato trovato il cadavere di un pensionato di 70 anni, ripescato dalle acque del fiume Platani, in contrada Maenza. A recuperare il corpo sono stati i Vigili del fuoco della squadra Speleo alpino fluviale del comando provinciale di Agrigento, dopo una segnalazione pervenuta nella notte. Indagini sono in corso al fine di risalire all’origine di quanto accaduto: un malore, un incidente durante la pesca. Si tratta di Giancarlo Chiarini, originario di Modena e residente a Ribera da circa tre anni. L’anziano ha coltivato l’hobby della pesca e ha partecipato a diversi tornei amatoriali.

Eseguita l’autopsia: Elena è stata uccisa da 11 coltellate. Sepolta ancora viva. La madre sorvegliata: si temono aggressioni in carcere. Mercoledì i funerali.

Emergono altri purtroppo agghiaccianti particolari nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Catania sull’uccisione della bambina Elena Del Pozzo, di quasi 5 anni, brutalmente assassinata dalla madre, Martina Patti, 23 anni. Lei ha trascorso la sua quinta notte in cella nel carcere di Piazza Lanza a Catania. E’ strettamente sorvegliata dalla polizia penitenziaria. Si temono atti auto-lesionisti o che altre detenute l’aggrediscano. Il suo legale, l’avvocato Gabriele Celesti, ripete: “Non è serena”. L’arresto in carcere è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari, Daniela Monaco Crea, che ritiene Martina Patti pericolosa socialmente, potrebbe ancora uccidere, inquinare le prove e fuggire. Dunque ricorrono i tre requisiti per l’applicazione della custodia cautelale: reiterazione del reato, inquinamento probatorio e pericolo di fuga. Lei al momento non ha manifestato alcun pentimento, e balbetta che “una forza estranea si è impadronita di lei”. I primi esiti dell’autopsia: contro Elena sono state sferrate 11 coltellate. Non sarebbe morta subito. E’ stata sepolta ancora in vita”. Martina Patti ha abbracciato la figlia e l’ha condotta a casa dall’asilo. Poi, secondo come pianificato, si è rivolta a Elena: “Andiamo a fare una passeggiata nel campo”. Con lei in automobile ha trasportato una zappa e dei sacchi neri. L’ha uccisa con un coltello, ancora non trovato. Elena non è morta subito, anche perché solo uno degli undici colpi si sarebbe rivelato mortale. Dentro un sacco. Poi sepolta. Lei ha inscenato un rapimento. E poi quanto accaduto è tristemente noto. La Diocesi catanese è impegnata a organizzare i funerali, che si svolgeranno mercoledì prossimo in Cattedrale a Catania, celebrati dal vescovo Luigi Renna.

Un pensionato di 77 anni originario della provincia di Agrigento è partito dall’Inghilterra alla guida di un furgone verso la sua terra natia per raggiungere i parenti. Lungo la Palermo – Messina ha invertito la direzione di marcia e, contromano, si è schiantato contro un’automobile condotta da un 60enne, illeso. Poi ha proseguito la sua marcia contromano, e, in una galleria, si è scontrato contro un’altra automobile, condotta da un 19enne, e con a bordo altri 4 giovani. Nessun ferito gravemente. La Polizia stradale è riuscita a bloccarlo. Per lui, in evidente stato confusionale provocato forse dalla stanchezza, scatterà la revoca della patente e il fermo amministrativo dell’auto per tre mesi.

Ad Agrigento, domani, martedì 21 giugno, al Consorzio universitario di Agrigento, su iniziativa, tra gli altri, della Società agrigentina di storia patria, presieduta da Calogero Brunetto, dell’associazione culturale Maria Cristina di Savoia, diretta da Marina Arnone, dell’Ande, della Fidapa, e con l’organizzazione di Agorà Mundi e di Franco Zanini, alle ore 17:30 sarà presentata la rivista trimestrale “Studi storici siciliani”. Dopo i saluti del presidente del Consorzio, Nenè Mangiacavallo, e dello stesso Brunetto, interverranno Marcello Saija, Beniamino Biondi, Michela D’Angelo, Adalgisa Monreale, Salvatore Pezzino, Sonia Zaccaria e Gero Difrancesco.