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A Palermo, al palazzo di giustizia, la Procura generale, a conclusione della requisitoria, ha chiesto alla Corte d’Appello di confermare la condanna inflitta dal Tribunale di Agrigento a 9 mesi di reclusione a carico di Angelo Scopelliti, 74 anni, di Palma di Montechiaro, ex titolare del deposito “Agriscia”, nella zona industriale di Agrigento, dove il 6 ottobre del 2010, a causa di una esplosione, subì gravi ustioni, e poi morì due settimane dopo in ospedale al Civico di Palermo, l’operaio Liborio Di Vincenzo, di 50 anni. Scopelliti è imputato di omicidio colposo e di violazione di alcune norme in materia di sicurezza sul lavoro. L’esplosione avvenne nel momento in cui l’operaio tentò di accendere una saldatrice per riparare un furgone.

La nuova, l’ennesima boutade del governo regionale in merito all’ipotesi di un ambito unico in Sicilia per la gestione del servizio idrico, deve trovare la nostra netta contrarietà e quella di quanti, forze politiche, sociali e del mondo dell’associazionismo, si sono battuti contro forme gestionali lontane anni luce dai bisogni e dalle esigenze più essenziali dei cittadini.

Non è francamente accettabile che proprio la Regione Siciliana, sulle cui spalle grava il peso di non aver impedito che le nostre reti idriche finissero anni addietro in mano di privati e, dunque, a logiche gestionali che poco o nulla hanno a che vedere con le aspettative dei cittadini e che per decenni non ha saputo salvaguardarne diritti ed aspettative, in primis contenendo prezzi e tariffe a livelli sopportabili, ed in secondo luogo pretendendo un servizio dignitoso, oggi pensi davvero di approdare ad un ambito unico, funzionale a logiche di centralizzazione e dunque soggetto ad un asfissiante controllo e condizionamento del governo di turno, di fatto bypassando e tagliando fuori i livelli istituzionali e di governo periferici da ogni circuito decisionale e gestionale.

Per quanto ci riguarda, ripartiamo dall’assunto, per noi irrinunciabile, secondo il quale l’acqua è un diritto inalienabile di tutti, va assicurato a tutti e va gestito dai territori, secondo le proprie specificità e secondo criteri finalizzati esclusivamente al soddisfacimento del pubblico interesse.

In Provincia di Agrigento, poi, ripartiamo dalla coraggiosa battaglia dei nostri sindaci e dei nostri amministratori, grazie alla cui determinazione si è giunti a chiudere una fase non certo lieta nella vita delle nostre comunità, per aprirne una nuova, che certamente deve ancora partire, che certamente deve ancora essere definita ed impostata, che certamente presenta ancora tante disfunzioni, ma che – senza alcun dubbio – muove nella direzione dell’interesse pubblico.

Il governo regionale semmai mantenga la parola data e si impegni ad assicurare alle nuove società di gestione pubblica dell’acqua quegli strumenti e quelle risorse indispensabili a funzionare adeguatamente, senza gravare oltre sulle spalle dei cittadini, i quali non possono continuare ad essere vittime inconsapevoli di un modo di far politica che sembra aver perduto ogni contatto con la realtà.

I Carabinieri della Stazione di Sambuca di Sicilia, al termine di un attività investigativa finalizzata al contrasto dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza, hanno depositato un’informativa di reato alla Procura della Repubblica di Sciacca, a carico di un uomo di 57 anni, residente del posto, ufficialmente disoccupato, e che, invece, ha svolto abusivamente l’attività di lavoro autonomo quale titolare di una rivendita di veicoli usati. Lui, omettendo di comunicare all’INPS il nuovo status di lavoratore, ha continuato a percepire indebitamente il beneficio del reddito di cittadinanza per un importo complessivo di oltre 5.500 euro. Adesso dovrà restituire la somma illecitamente percepita, ed è stato segnalato alle competenti autorità per la revoca del sussidio.

I resti di un uomo, dall’apparente età di 50 anni, alto circa un metro e 70, e con delle malformazioni congenite a naso e bocca, è stato trovato da militari del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Nicolosi in una grotta dell’Etna. Il decesso risalirebbe a un periodo compreso tra la fine degli anni ‘70 e gli anni ‘90. A trovare il corpo è stato il cane da ricerca e soccorso Halma, un pastore tedesco della Guardia di Finanza che ha iniziato ad abbaiare mostrando evidenti segni di interessamento all’ingresso della grotta. Indagini sono in corso per la sua identificazione. Eventuali segnalazioni di persone scomparse sono attese al numero di telefono 0955 19 21 25 del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania.

Un focolaio che ha costretto il sindaco di Licata a chiudere il plesso scolastico.

22 alunni del plesso scolastico “Angelo Parla” sono risultati positivi al Coronavirus. Il sindaco di Licata Giuseppe Galanti ha firmato un’ordinanza di chiusura totale dell’istituto che rimarrà chiuso da oggi fino a lunedì 15 novembre. E’ stata l’Asp di Agrigento a proporre al primo cittadino di prendere la decisione.

Gli alunni risultati negativi dovranno rimanere in isolamento fiduciario fino al 15 di novembre. L’indomani, ossia il 16, tutti gli alunni negativi dovranno essere accompagnati alla struttura di via Panepinto per essere sottoposti a tampone antigenico.

Circa 7,7 chilogrammi di cocaina, per un valore di mercato stimato in oltre 600mila euro, nascosti in un doppiofondo di un’auto, sono stati sequestrati da militari del comando provinciale della guarda di finanza di Palermo.

Le fiamme gialle hanno arrestato il ‘corriere’, originario della provincia di Reggio Calabria, che è risultato percettore del reddito di cittadinanza.

La vettura era stata bloccata per un controllo nei pressi dello svincolo autostradale di Buonfornello in direzione Palermo. La sostanza stupefacente è stata trovata anche grazie all’intervento del cane antidroga Elisir: era conservata in panetti nascosti in un vano realizzato nel paraurti posteriore dell’auto. L’uomo, dichiarato in arresto, è stato condotto nella casa circondariale Cavallacci di Termini Imerese.
(ANSA).

L’attuale dibattito politico nazionale è incentrato in particolar modo sul reddito di cittadinanza, tra conservatori, riformisti o del tutto contrari. Ebbene, a consuntivo, nel 2020 sono state 211.821 le domande di Reddito di cittadinanza accolte dall’Inps. Le respinte sono state 46.739 e quelle revocate (o scadute) 47.300. La provincia siciliana con il maggior numero di istanze accolte è stata Palermo, (63.409), seguita da Catania (52.191) e Messina (22.172). Poi Trapani (17.642), Siracusa (16.863), Agrigento (15.954), Caltanissetta (10.318), Ragusa (7.866) ed Enna (5.406). Per quanto riguarda i benefici revocati, l’Inps spiega: “Nel dettaglio, molte domande sono state revocate o poste in decadenza dalle sedi a seguito di segnalazioni provenienti dalle forze dell’ordine, anche in conseguenza del progressivo incremento dei controlli che sono eseguiti anche tramite l’incrocio dei dati con altri enti come Comuni e Aci”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

“Altro che stabilizzazione degli Asu, per loro e per  gli ex Pip non ci sono nemmeno i soldi per gli stipendi di quest’anno. Dal governo l’ennesima doccia fredda su questi lavoratori. È ora di dire basta, è inaccettabile che vengano presi in giro in questo modo”.

Lo affermano i deputati regionali del M5S Nuccio Di Paola e Giovanni Di Caro, dopo che oggi in commissione Bilancio è stato bocciato dal governo, con l’avallo del ragioniere generale della Regione, l’ emendamento della commissione Lavoro al ddl sulle variazioni di bilancio che prevedeva di destinare agli Asu le somme già stanziate per loro per integrare il monte orario di questi lavoratori.

“Ci è stato detto – riferiscono i due deputati – che è assurdo pensare a di trovare coperture per orari aggiuntivi per gli Asu, quando attualmente non ci sono nemmeno i soldi per pagare a loro e agli ex Pip gli stipendi per arrivare a fine anno. Mancherebbero infatti 3 milioni di euro per gli Asu e 800 mila euro per gli ex Pip”.

“Questo comportamento del governo Musumeci – continuano Di Paola e Di Caro – è inaccettabile per due motivi. Da un lato, infatti, non si capisce come mai in commissione Lavoro abbia avallato e addirittura firmato l’emendamento che dava via libera alle ore aggiuntive per poi fare questa retromarcia; dall’altro ha tenuto un operato quantomeno discutibile: se non ci fosse stata la nostra azione, infatti, non avremmo scoperto che per questi lavoratori mancano le risorse per gli stipendi”.

“Quanto avvenuto oggi – concludono i due parlamentari – non fa altro che rafforzare la nostra sensazione che il governo stia continuando a giocare sulla pelle di questi lavoratori”.

Nuovamente attiva dalla mezzanotte di oggi e per tutta la giornata di domani la sala operativa di Protezione Civile del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il Dipartimento Regionale della Protezione Civile (Centro Funzionale Decentrato Multirischio Integrato) ha infatti segnalato, nell’avviso regionale di rischio meteo-idrogeologico e idraulico, il livello di allerta Arancione per tutta la Sicilia, con previsione di nuovi, ulteriori rovesci o temporali accompagnati da attività elettrica, raffiche di vento e rischio idrogeologico ed idraulico. La previsione di rischio con codice arancione va dalla mezzanotte di oggi alla mezzanotte di domani, mercoledì 10 novembre. Il Gruppo di Protezione Civile del Libero Consorzio di Agrigento ha anche attivato il numero telefonico per le emergenze: 333 6141869, per tutte le segnalazioni di criticità da parte dei cittadini. La gestione della sala operativa sarà effettuata dal personale del Gruppo di Protezione Civile e dai volontari delle associazioni che hanno dato la loro disponibilità.

Il personale stradale del Libero Consorzio effettuerà inoltre un costante monitoraggio della rete stradale provinciale.

In considerazione del rischio di forti precipitazioni il Libero Consorzio invita i cittadini ad evitare o limitare al massimo gli spostamenti in auto, e solo in caso di effettiva necessità, in particolare su tutte le strade provinciali, ex consortili ed ex regionali, ove sarà necessario procedere sempre con la massima prudenza, soprattutto nei pressi di torrenti e valloni tributari a rischio esondazione e in presenza di fango e detriti nelle carreggiate.