Home / 2021 / Novembre (Pagina 35)

A conclusione del ritiro diocesano dei presbiteri e dei diaconi che si è tenuto nella chiesa Sant’Alfonso lunedì 15 novembre 2021mons. Alessandro Damiano, dopo avere nominato il 5 novembre u.s. i nuovi Vicari foranei (vedi)  avendo preso atto delle preferenze espresse dal presbiterio, ha presentato la nuova composizione del Consiglio Presbiterale.

Ai membri di diritto previsti dal Codice di Diritto Canonico e dallo Statuto diocesano del Consiglio Presbiterale (vicario generale, vicario giudiziale, vicari foranei, rettore del seminario, rappresentante del Capitolo della Cattedrale e segretario del CISM) si aggiungono i membri eletti dal presbiterio — cinque rappresentanti delle fasce per anni di ordinazione — e sei membri scelti direttamente dal vescovo. Un consiglio composto in totale da 26 membri e dall’Arcivescovo che lo presiede.

Il rinnovo di questo organismo rappresenta un momento di Chiesa molto importante. L’istituzione del Consiglio Presbiterale si fonda teologicamente sui principi di comunione e di partecipazione ecclesiale dei presbiteri al ministero gerarchico dei Vescovi, in virtù dell’unico e identico sacerdozio di cui essi sono rivestiti (cfr. LG 28; CD 28). Esso rappresenta l’intero presbiterio, e svolge un ruolo importante a fianco del Vescovo, prestandogli il suo aiuto e la sua collaborazione nel governo della chiesa locale. La funzione essenziale del Consiglio Presbiterale è, da una parte, di promuovere e di esprimere l’intima comunione del presbiterio con il Vescovo e dei presbiteri tra di loro, in uno spirito di operante e fraterna solidarietà, e dall’altra di favorire ed attuare stabilmente una concreta ed efficace cooperazione a nome del presbiterio, al governo pastorale della diocesi. Il rinnovo del Consiglio presbiterale acquista poi una particolare importanza in questa stagione della vita ecclesiale in cui il tema della sinodalità è rilanciato con grande forza a livello universale da papa Francesco. Anche la nostra diocesi appare sempre più sensibile a questo tema. In questa prospettiva, il rinnovo della composizione del Consiglio presbiterale per il nuovo mandato diviene un momento ecclesiale forte, in cui si esprime un livello importante della corresponsabilità di tutto il presbitero diocesano nei confronti del proprio Vescovo. I vicari foranei e i rappresentanti di fascia sono stati eletti lo scorso 5 novembre. Le votazioni sono state effettuate nelle dieci foranie nelle quali è suddiviso il territorio dell’Arcidiocesi.  II vicariato foraneo è una struttura intermedia tra le parrocchie e la Diocesi con il compito di essere luogo d’incontro e strumento di mediazione, di partecipazione, di comunione tra le varie comunità e il centro della Diocesi e di favorire il dialogo e lo spirito di servizio. Ecco chi sono i nuovi Vicari Foranei e i membri del Consiglio Presbiterale.

 1) Consiglio Presbiterale:

Membri di diritto: Vicario Generale, don Giuseppe Cumbo; Vicario Giudizialedon Lillo Maria Argento, Rettore del Seminario, don Baldassare Reina.

Vicari Foranei: don Mario Sorce, Angelo Chillura, don Gioacchino Falsone, don Antonio Cipolla, don Emanuele Casola, don Calogero Morgante, don Tommaso Pace, don Filippo Barbera, don Giuseppe Argento, don Stefano Nastasi.

Rappresentante del Capitolo della Cattedrale: don Giuseppe Veneziano

Segretario del CISM (non ancora eletto)

Membri eletti dai presbiteri – Rappresentanti di fascia:

  • Fino a sette anni di ordinazione: don Gianluca Arcuri;
  • Da 8 a 15 anni di ordinazione: don Davide Trizzino;
  • Da 16 a 25 anni di ordinazione:don Liborio Lauricella:
  • Da 26 a 40 anni di ordinazione, don Angelo Gambino;
  • Oltre i 41 anni di ordinazione: don Luigi Giacchetto
  • Membri scelti dal vescovo: don Mario Polisano, don Giuseppe Colli, don Carmelo La Magra, don Giuseppe Calandra, don Saverio Pititteri, don Luigi Mazzocchio.

 

2) Collegio Consultori

In data 17 novembre 2021, infine, l’Arcivescovo ha definito la composizione del Collegio dei Consultori i cui membri sono:
– don Giuseppe Cumbo, don Giuseppe Veneziano, don Stefano Nastasi, don Carmelo La Magra, don Gianluca Arcuri, don Filippo Barbera, don Antonio Cipolla, don Saverio Pititteri

Il Collegio dei Consultori  è un organo consultivo collegiale del vescovo sui più importanti problemi della Diocesi, formato da un gruppo di sacerdoti, da 6 a 12 membri del Collegio Presbiterale in carica, scelti dal vescovo per un quinquennio (CIC, can. 502). Coadiuva il Vescovo nell’amministrazione dei beni della diocesi e delle persone giuridiche a lui soggette. Nell’esame delle diverse pratiche per esprimere il proprio parere o consenso secondo quanto previsto dalla normativa canonica vigente, il Collegio deve porre particolare attenzione agli aspetti pastorali. Il Collegio svolge, inoltre,  particolari incarichi quando la sede è vacante (quando la diocesi è senza vescovo). In caso di sede vacante, se non viene nominato dalla Santa Sede l’Amministratore Apostolico, il Collegio è chiamato ad eleggere entro otto giorni l’Amministratore diocesano in attesa del vescovo titolare o di altro provvedimento della Santa Sede. Qualora il vescovo titolare fosse impedito (quando ammalato o comunque non può esercitare il suo compito) e sono impediti anche  il vescovo coadiutore o ausiliare o il vicario generale, spetta al Collegio dei Consultori eleggere il sacerdote che deve governare la diocesi. Presidente del Collegio è l’Arcivescovo.

I consiglieri Comunali Nello Hamel ed Alessia Bongiovì hanno predisposto un’articolata interrogazione per chiedere l’immediato intervento del Sindaco e dell’Assessore ai Lavori Pubblici per la rimozione degli innumerevoli “tolli di lapazze” che sono stati realizzati, in molte strade cittadine con gravi disagi per la circolazione degli autoveicoli e pericolo per la pubblica incolumità.

Si tratta, infatti, di quelle recinzioni di legno quasi sempre a forma di cubo installate probabilmente da ditte che stanno eseguendo lavori per la posa di cavi e collegamenti di ignota natura e che, ormai, permangono da mesi nei punti nevralgici della viabilità urbana.

Questi tolli sono privi di segnali catarifrangenti, restringono le carreggiate, creano intralcio ed ingorghi agli incroci, il tutto nell’assoluta indifferenza degli organi comunali preposti al controllo.

Per tale motivo i consiglieri comunali Hamel e Bongiovi intervengono per sapere: chi ha installato queste pericolose recinzioni nel bivio tra via Callicratide e Via Manzoni, nella via Imera, al villaggio Mose ed in tante altre parti della città ed, inoltre, chiedono cosa intende fare l’amministrazione per eliminare queste installazione e diffidare, qualora non fosse opera dello stesso Comune, le ditte responsabili di questi obbrobri stradali.

Divieto  assoluto  di  uso  dell’acqua  di  rete  nei  punti  di  rete Punti  rete  via  dei  Fiumi  n.ro  35 n.ro  1 via  Ferrari  n.ro  7 via  Di  Salvo n.ro  1 –– via  Capitano  Russo via  Teatro  Tenda  n.ro  44 Parametri di  riferimento  microbiologici  non  conformi  al  D.Lgs.31/01  per  Escherichia  Coli  e  Coliforma

Un militare della Guardia Costiera di Palermo è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Si tratta di Bartolomeo Bertuglia, 53 anni, di Campobello di Mazara. Lui è stato sorpreso a bordo di un motoscafo, fuori dal servizio, al largo di Marsala, controllato dai Finanzieri insospettiti dalla traversata nonostante il maltempo. Infatti, a bordo è stata rinvenuta una tonnellata e mezzo di sigarette di contrabbando. L’arresto è stato convalidato, e le sigarette sequestrate.

Il maltempo in Sicilia flagella anche la viabilità, tra strade allagate, franate, e anche massi che precipitano sull’asfalto. E’ quanto accaduto al mattino di oggi, intorno alle ore 7:30, quando un masso enorme si è staccato dalla montagna che sovrasta Belmonte Mezzagno, in provincia di Palermo, ed è atterrato su via Portella di Palermo, in contrada Giarritedda. Nessuna grave conseguenza, perché nessuno ha transitato al momento del crollo. Già lo scorso primo novembre alcuni pezzi di roccia sono caduti sulla galleria paramassi, lungo la strada provinciale 37. La viabilità nella zona è compromessa e sono tanti i disagi giornalieri per gli utenti.

L’inchiesta antimafia “Xydi” nell’Agrigentino. La Procura di Palermo ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio. Tra i destinatari anche Matteo Messina Denaro.

Lo scorso 28 settembre la Procura antimafia di Palermo ha notificato 30 avvisi di conclusione delle indagini preliminari a carico di altrettanti indagati nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Xydi”. Nel frattempo gli stessi indagati non hanno opposto mezzi o documenti a difesa o, invece, li hanno opposti ma non sono stati ritenuti sufficienti per essere scagionati. E così, adesso, i 30 avvisati non sono più indagati ma sono imputati, perché a loro carico la Procura ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio.

Si tratta di Matteo Messina Denaro, 59 anni, di Castelvetrano, e Giuseppe Falsone, 51 anni, di Campobello di Licata. Poi Giancarlo Buggea, 51 anni, di Canicattì. Luigi Boncori, 69 anni, di Ravanusa. Luigi Carmina, 55 anni, di Caltanissetta. Simone Castello, 71 anni, di Villafrati. Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì. Emanuele Cigna, 21 anni, di Canicattì. Giuseppe D’Andrea, 50 anni, di Agrigento. Calogero Di Caro, 74 anni, di Canicattì. Vincenzo Di Caro, 40 anni, di Canicattì. Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì. Gianfranco Gaetani, 53 anni, di Naro. Antonio Gallea, 64 anni, di Canicattì. Giuseppe Giuliana, 56 anni, di Delia. Giuseppe Grassadonio, 50 anni, di Agrigento. Annalisa Lentini, 41 anni, di Canicattì. Calogero Lo Giudice, 47 anni, di Canicattì. Gaetano Lombardo, 64 anni, di Favara. Gregorio Lombardo, 66 anni, di Favara. Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì. Calogero Paceco, 56 anni, di Naro. Giuseppe Pirrera, 62 anni, di Favara. Filippo Pitruzzella, 60 anni, di Campobello di Licata. Angela Porcello, 51 anni, di Naro. Santo Gioacchino Rinallo, 61 anni, di Canicattì. Stefano Saccomando, 44 anni, di Palma di Montechiaro. Giuseppe Sicilia, 42 anni, di Favara. Calogero Valenti, 57 anni, di Canicattì.

Lo scorso 2 febbraio 2021 la Procura antimafia di Palermo e i Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Agrigento hanno arrestato 23 indagati nell’ambito dell’inchiesta antimafia cosiddetta “Xydi”. A vario titolo gli si contestano i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, favoreggiamento personale, tentata estorsione e altri reati aggravati dall’avere favorito la mafia. Le indagini, avviate nel 2018, ruotano intorno alle famiglie mafiose agrigentine e trapanesi, e coinvolgono anche un ispettore ed un assistente capo della Polizia, Filippo Pitruzzella e Giuseppe D’Andrea, e un appuntato della Polizia penitenziaria, Giuseppe Grassadonio, presunti infedeli.

La punta del compasso delle investigazioni è stata un’avvocatessa di Canicattì, Angela Porcello, difensore di diversi mafiosi. Lei, in rapporto di amicizia con un presunto mafioso, Giancarlo Buggea, avrebbe assunto un ruolo di vertice in Cosa Nostra organizzando i summit, svolgendo il ruolo di consigliera, suggeritrice e ispiratrice di molte attività delle famiglie mafiose. Nello studio legale, rassicurati dall’avvocatessa dell’impossibilità di effettuare intercettazioni, si sono riuniti, per almeno due anni, i capi del mandamento di Canicattì, delle famiglie di Ravanusa, Favara e Licata, un ex fedelissimo di Bernardo Provenzano, Simone Castello, di Villafrati, e i riorganizzatori della Stidda, come Antonio Gallea, di Canicattì, tra i mandanti dell’omicidio del giudice Livatino. Il tutto è stato intercettato. Tra gli altri, l’avvocatessa Porcello ha assistito anche l’ex capo provincia di Cosa Nostra agrigentina, Giuseppe Falsone, il quale, nonostante fosse ristretto al 41 bis, tramite l’avvocatessa avrebbe ricevuto e veicolato informazioni, mantenendo così la direzione operativa della provincia mafiosa di Agrigento.

L’indagine ha confermato la perdurante posizione di vertice di Cosa Nostra di Matteo Messina Denaro, anche lui destinatario della misura cautelare e della richiesta di rinvio a giudizio, che ha continuato a impartire direttive sugli affari illeciti più rilevanti gestiti dai clan. Due avvocati di Canicattì, Annalisa Lentini e Calogero Lo Giudice, rispondono solo delle ipotesi di reato di falso e procurata inosservanza di pena perchè avrebbero, insieme alla collega Angela Porcello, falsificato la data di spedizione di una raccomandata al fine di rimediare a un errore nella presentazione dell’atto di appello di una condanna, nei confronti di un cliente della Porcello, nel frattempo divenuta definitiva.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

Un poliziotto, un assistente scelto aggregato della Scientifica, è scomparso a Lampedusa. Si tratta di un uomo di 31 anni che non si è presentato in servizio e che, a partire dalle ore 18,30, ha anche – stando a quanto trapela – il telefono cellulare irraggiungibile. Qualcuno ha ritrovato in località Ponente, abbandonato, lo scooter utilizzato dall’assistente scelto. Preoccupandosi, ha subito allertato i vigili del fuoco del distaccamento terrestre. A Ponente si sono subito precipitati non soltanto i pompieri, ma anche la Guardia di finanza e i carabinieri.
Le operazioni di ricerca vengono coordinate dai vigili del fuoco del distaccamento terrestre di Lampedusa che si stanno muovendo rapidamente, nonostante il buio della notte e l’area decisamente impervia, in tutta la località di Ponente e che stanno allargando a macchia d’olio le ricerche. Per domattina è previsto l’arrivo sull’isola delle unità cinofile dei vigili del fuoco a Lampedusa.
(ANSA)

La Scala dei Turchi, per la quasi totalità, è proprietà privata. Conclusa l’inchiesta penale, con una perizia che ha accertato la legittima acquisizione di gran parte della scogliera di marna più famosa al mondo, è scattata la restituzione.

Nei giorni scorsi è stato eseguito il provvedimento di dissequestro. In precedenza il gip del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha condannato, con la procedura del decreto penale, al pagamento di una multa di 13.600 euro Ferdinando Sciabarrà, 73 anni, che ha sempre sostenuto di essere il proprietario della Scala dei Turchi, scogliera di marna di Realmonte che venne sequestrata il 27 febbraio dello scorso anno.

A richiedere l’emissione del provvedimento era stato il procuratore Luigi Patronaggio. Si era conclusa in questo modo l’indagine penale per occupazione di suolo demaniale, violazioni in materia di sicurezza e tutela di beni ambientali. Sciabbarrà, difeso dall’avvocato Giuseppe Scozzari, era accusato “d’aver arbitrariamente occupato una porzione del demanio necessario marittimo e d’averne impedito l’uso pubblico”.

Tesi che, per larghissima parte, è stata smentita da una super perizia disposta dal gip che ha accertato la proprietà privata di quasi tutta l’area che, adesso, è stata anche formalmente restituita.

E a margine di questa vicenda interviene Claudio Lombardo, responsabile di Mareamico che dichiara testualmente: “Per anni Mareamico ha sostenuto che la Scala dei Turchi fosse privata. Ci hanno deriso, insultato e minacciato. Ora la splendida scogliera è stata restituita, dal Tribunale di Agrigento, al legittimo proprietario!!!”

Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, con propria determina ha provveduto questa sera a nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Pirandello di Agrigento.

In attesa della nomina del presidente, questi i consiglieri: Gaetano Airò, avvocato di Favara, già candidato a sindaco alle amministrative del 2016:

Dott. Giuseppe Miccichè, medico Asp, più volte consigliere comunale ad Agrigento;

Dott. Andrea Cirino, più volte consigliere comunale e già assessore al Comune di Agrigento;

Alessandro Patti, avvocato, già consigliere comunale al Comune di Agrigento.

Adesso si dovrà decidere per la nomina del presidente della Fondazione.

Le abbondanti precipitazioni di stanotte non hanno provocato, per fortuna, grossi problemi sulla viabilità interna, anche se diversi sono stati gli interventi del personale stradale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per sgomberare alcuni tratti da fango e detriti. Gli interventi più consistenti sono stati effettuati sulla SP n. 19B S Biagio Platani-Alessandria della Rocca, con il restringimento di un tratto per la caduta di detriti da un terreno adiacente la carreggiata, sulla SP n. 68 Lido Azzurro-Realmonte per lo scivolamento di fango su un piccolo tratto di carreggiata, e sulla SP n. 17 Siculiana-Raffadali, ove nei pressi di un impianto fotovoltaico è stato necessario un intervento di una certa consistenza per rinuovere l’abbondante fanghiglia che aveva reso molto pericolosa questa porzione di strada, ripristinando in tempi brevi il regolare transito delle autovetture. Un altro intervento è stato effettuato sulla SPR n. 24 Agrigento-Cattolica Eraclea, ove tuttora occorre procedere con la massima prudenza, rispettando la segnaletica di pericolo e i limiti di velocità lungo tutto il percorso.

Per tutte le segnalazioni di pericolo o criticità varie è possibile contattare anche il numero delle emergenze 3336141869 dell’Ufficio di Protezione Civile attivato ieri.

“Il nostro personale stradale sta effettuando un accurato monitoraggio della viabilità interna” afferma il Commissario Straordinario dr. Vincenzo Raffo “tuttavia raccomandiamo sempre, a quanti per lavoro o altri motivi dovessero percorrere le strade di nostra competenza, di osservare la massima prudenza, in considerazione del perdurare dello stato di allerta meteo con codice di rischio Arancione sino alla mezzanotte di oggi”.