Strage di Licata, Vincenzo sarà ricordato nel “giardino dei giusti”. Il ricordo del preside Mauriliano Lombardo

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Un grande dolore e quel senso di smarrimento che ci accomuna, la perdita di Vincenzo non dovrà essere vana. Dovrà rimanere, per sempre, un punto di riferimento per i nostri ragazzi. Queste toccanti parole sono state dette dal preside dell’IC G. Marconi di Licata, Dott. Maurilio Lombardo, da noi intervistato

Dottore Maurilio Lombardo, lei è dirigente scolastico dell’IC G. Marconi di Licata, lo stesso istituto ha frequentato Vincenzo Tardino, venuto a mancare ieri, con tutta la sua famiglia per mano dello zio. Vincenzo era un giovane studente della vostra scuola, frequentava la II media. Cosa ci puo’ dire di lui?

“Vincenzo era un ragazzo eccezionale, la bontà era la sua caratteristica principale; un ragazzo semplice e studiosa, sempre disponibile a dare una mano ai compagni.

Per noi è stato un vero e proprio trauma quando, ieri, abbiamo appreso la notizia; Ci siamo raccolti tutti assieme, con i docenti, per dare la notizia ai ragazzi – è stato un momento veramente terribile –  quei ragazzi sono tutti di animo buono che hanno speranza nel futuro e in una società migliore.

Vincenzo è stato con noi, nella nostra scuola, per sette anni sempre con gli stessi compagni e per loro è stato terribile. Oggi, a 24 ore di distanza, gli stessi compagni lo hanno ricordato per cercare di fissare nelle loro memorie questi anni che hanno vissuti.

Noi tutti desideriamo che da questa perdita possa in qualche modo nascere una speranza.”

Quali sono state le prime sensazioni dei compagni, delle insegnanti di tutto il personale, nell’apprendere la notizia

“l’incredulità! L’incredulità del perchè come un avvenimento così tragico potesse avvenire nella nostra comunità, nella nostra scuola. Solo dopo abbiamo realizzato la vicenda e abbiamo cercato di confortare i nostri ragazzi: i loro sguardi erano smarriti e sofferenti, un pianto liberatorio e un abbraccio unanime. Hanno ricordato subito il loro compagno, che avevano visto il giorno prima. Un ragazzo stupendo, desideroso di migliorare sempre piu’.

Non sono mancati i momenti di apprensione da parte dei genitori, che ci hanno contattati per rincuorarsi sui loro figliuoli.”

Abbiamo condiviso con lei un immagine di Vincenzo, che lo ritrae in un momento di vita privata, intento a farsi un selfie, cosa ci puo’ dire del legame che aveva con la sua famiglia?

“abbiamo sempre avuto un contatto stretto con la madre. Una persona eccezionale, educata, umile e rispettosa. Una donna di grande bontà d’animo come quella di Vincenzo. Una madre attenta che s’interessava della vita scolastica del figlio. Una famiglia a modo, con cui abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e non potevamo mai immaginare un epilogo così drammatico.”

 Cosa farà l’istituzione scolastica da Lei presieduta per imprimere la figura di Vincenzo nelle memorie future?

“stiamo organizzando una serie di iniziative, alcune, con la produzione di cartelloni e manifesti che affiggeremo fuori dalla scuola. E’ nostra intenzione se pur ancora prematuro – dedicare a Vincenzo una parte del nostro giardino dei giusti, accanto a Falcone, Borsellino e Livatino  che hanno dato la loro vita per la giustizia e la democrazia. Un angolo dove i nostri ragazzi potranno recarsi potranno parlare con lui, Vincenzo è stato un giusto credeva nella scuola – “la sua seconda famiglia” – parlava sempre del suo futuro in una società piu’ giusta e migliore.

Ricorderemo Vincenzo come stimolo per i nostri ragazzi, per impegnarsi sempre piu’ affinche’ realizzino i loro sogni.

Vincenzo rimarrà per sempre nei nostri cuori diventando un punto di riferimento per i nostri ragazzi. “

La ringrazio per il tempo a noi concesso

 

Nella strage di Licata hanno perso la vita Diego Tardino, Alexandra Angela Ballacchino, Alessia e Vincenzo Tardino  (tutti componenti della stessa famiglia) per mano di Angelo Tardino, fratello di Diego (morto all’Ospedale di Caltanissetta), cognato di Alexandra e zio di Alessia e Vincenzo. Il movente dell’omicidio ancora non è chiaro, si presuppone che alla base ci siamo motivi di carattere “personale e patrimoniale”.

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