Stenosi aortica severa, impiantata per la prima volta in Italia la nuova valvola che rende più facile l’intervento a cuore battente

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Si tratta di Evolut FX e richiede un intervento minimamente invasivo per una patologia che interessa circa 60 mila persone in Italia, in prevalenza over65. Il 50% dei pazienti sintomatici muore entro 2 anni se non è sottoposto a terapia.

Una nuova valvola per il trattamento della stenosi aortica severa è stata impiantata per la prima volta in Italia. Si tratta di Evolut™ FX, valvola aortica transcatetere (TAVI) autoespandibile di nuova generazione, sviluppata da Medtronic, azienda leader di HealthCare Technology. Questa protesi valvolare rappresenta un’alternativa minimamente invasiva alla sostituzione chirurgica della valvola aortica a cuore aperto. La nuova valvola è stata impiantata in 30 pazienti presso l’IRCCS Policlinico San Donato di Milano (Gruppo San Donato) e l’Ospedale Policlinico Gaspare Rodolico di Catania.

“La stenosi aortica severa si verifica quando i lembi della valvola aortica diventano rigidi e ispessiti e hanno difficoltà ad aprirsi e chiudersi. Ciò comporta un maggiore sforzo da parte del cuore nel pompare il sangue ossigenato verso il resto del corpo – spiega Francesco BedogniDirettore della Cardiologia dell’IRCCS Policlinico San Donato di Milano e Professore a contratto nelle Scuole di specializzazione in Cardiologia all’Università degli Studi di Milano e di Cardiochirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele.

La patologia interessa prevalentemente la popolazione over 65 e in Italia circa 60 mila persone ne sono affette. In 40 mila di loro l’insorgenza dei sintomi quali angina (dolore) al petto, affaticamento, palpitazioni e svenimenti rappresentano il segnale che è necessario intervenire.

“Spesso, infatti, la stenosi aortica severa peggiora la qualità della vita del paziente e ne limita le attività quotidiane. Il 50% dei pazienti sintomatici, inoltre, muore entro due anni se non è sottoposto a terapia. Troppo spesso, però, i sintomi vengono sottostimati come segnali di ‘semplice’ invecchiamento e, sebbene più di 24mila pazienti siano risultati eleggibili per l’intervento TAVI – Transcatheter Aortic Valve Implantation, ndr – l’anno scorso, non tutti hanno la possibilità di essere trattati” sottolinea Bedogni.

 In Italia si effettuano 192 interventi TAVI per milione di abitanti. Avremmo bisogno di averne almeno 400, come in Francia e in Germania. Al momento, fino al 66 per cento delle persone che potrebbe beneficiarne non riesce ad accedere al trattamento – conferma il professore Corrado Tamburino, cardiologo di fama internazionale, Direttore dell’Unità Complessa di Cardiologia dell’Ospedale Policlinico Gaspare Rodolico-Università di Catania. “In medicina ogni ritardo è un’omissione – ricorda il professore -. La stenosi aortica ha un forte impatto sulla vita delle persone. Tra il 20 e il 30 per cento muore nel primo anno dalla diagnosi. Percentuale che scende al 10 se si accede all’intervento di TAVI”.

L’impianto transcatetere della valvola aortica (TAVI) rappresenta una delle più grandi innovazioni della Cardiologia Interventistica dopo gli stent coronarici.  Le linee guida lo prevedono per i pazienti sintomatici di età pari o superiore a 75 anni. L’intervento mini-invasivo prevede una piccola incisione a livello dell’inguine e l’inserimento di un catetere nell’arteria femorale dalla quale si risale fino al cuore per posizionare la nuova valvola nello stesso sito della valvola nativa non più funzionate. A differenza della chirurgia tradizionale, l’intervento viene svolto a cuore battente, mentre il paziente è sveglio o sottoposto ad una leggera sedazione.

“Il vantaggio – riprende Tamburino – è indubbio anche nella gestione del paziente che può essere movimentato dopo già otto ore e dimesso anche il giorno dopo, in una buona percentuale di casi, e comunque entro pochissimi giorni. Per il paziente, che in media ha 80 anni, questo approccio significa evitare la riabilitazione e non alterare né la sua vita che quella della famiglia. Per le persone molto anziane, infatti, una lunga ospedalizzazione è una malattia in sé e, per il Servizio sanitario è uno spreco di risorse”.

“La valvola Evolut FX è l’aggiornamento di una valvola TAVI precedente – conclude Francesco Bedogni – ed è dotata di marker d’oro radio-opachi che rendono molto più facile il posizionamento e l’orientamento. Il nuovo sistema è dotato, inoltre, di un catetere di rilascio molto più flessibile che permette di ampliare il numero dei pazienti trattabili e garantisce al cardiologo un miglior controllo e una maggiore precisione durante le fasi di impianto”.

“Solo nel 2022 sono state impiantate 11.476 valvole per intervento TAVI in Italia, – afferma Stefano Lusian Country Sales Manager Structural Heart di Medtronic – con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. È importante per la qualità di vita e per la salute dei pazienti continuare ad andare incontro alle esigenze di coloro che ne potrebbero beneficiare. Le valvole TAVI sono un esempio chiarissimo di come l’HealthCare Technology cambi l’esperienza del paziente e le possibilità di cura del medico, diventando un catalizzatore di progresso sociale e sanitario. In linea con la nostra Mission di alleviare il dolore, ridare la salute e prolungare la vita, questa rappresenta una nuova tappa del nostro viaggio per ‘Engineering the Extraordinary’’.

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