A Licata il 30 luglio del 2021 è stato arrestato ai domiciliari, e con braccialetto elettronico, l’ex consigliere comunale di 50 anni, Gaetano Aronica. Lui, già denunciato dai Carabinieri per tentato omicidio il 28 luglio, avrebbe sparato quattro colpi di pistola contro un suo socio di 73 anni, Giuseppe Caico, per un contenzioso insorto nella gestione di un’attività di onoranze funebri. Solo un proiettile ha raggiunto l’anziano ferendolo ad un braccio, con 20 giorni di prognosi. Aronica, accompagnato dal suo legale di fiducia, si è costituito spontaneamente alla Compagnia dei Carabinieri a Licata un’ora dopo l’episodio delittuoso, e ha sempre sostenuto di avere sparato solo per intimidire il rivale e non per ucciderlo. La pistola, una calibro 22, è stata detenuta illegalmente dall’ex consigliere comunale, che, pertanto, risponde anche di porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione. Ebbene adesso la Corte d’Appello di Palermo, confermando la sentenza emessa in primo grado dal Tribunale di Agrigento, ha condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione Gaetano Aronica. La Procura Generale ha invocato la condanna a 8 anni di reclusione contestando il reato di tentato omicidio. I giudici d’Appello, così come in precedenza i colleghi del Tribunale, hanno invece riqualificato il reato in lesioni personali gravi.
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