Sicilia, tampone all’emergenza rifiuti

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La discarica di Lentini, la più capiente del sud Italia, è satura. I rifiuti trasferiti a Motta Sant’Anastasia, Gela e Siculiana. L’assessore Baglieri rilancia la soluzione termo-valorizzatori.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, lo ha prima profetizzato, poi ampiamente spiegato, e poi ribadito in occasione della recente pubblicazione dell’avviso pubblico, rivolto ai privati, per la costruzione di due termo-valorizzatori in Sicilia, uno per l’orientale e l’altro per l’occidentale. Le parole di Musumeci: “I termo-valorizzatori, anzi i termo-utilizzatori che trasformano il secco residuo in energia, non sono una opzione da me particolarmente privilegiata, ma sono al momento l’unica soluzione per liberare la Sicilia dall’oligopolio delle discariche private, dai costi eccessivi a danno delle bollette che ne derivano, e dall’eventualità di dovere trasferire i rifiuti fuori dalla Sicilia con altrettanti pesanti costi gravanti sulle tasche dei cittadini”.

Ebbene, a testimonianza di ciò vi è adesso l’ennesima emergenza rifiuti che da almeno 20 anni si sussegue ininterrottamente in Sicilia, tra i governi Cuffaro, Lombardo e Crocetta. Infatti, è stato sollevato il segnale dello stop alla discarica più capiente di tutto il sud Italia, a Lentini, in provincia di Siracusa. E perché? Perché è satura. Non entra più nemmeno un sacchetto di rifiuti indifferenziati. E, di conseguenza, per rimediare, l’assessore regionale ai Servizi primari, Daniela Baglieri, con affanno e apprensione, ha reperito in fretta e furia tre soluzioni alternative. La maggior parte del secco residuo siciliano sarà conferita nelle discariche di Motta Sant’Anastasia, Gela e Siculiana, dunque nelle province di Catania, Caltanissetta e Agrigento. Daniela Baglieri ha firmato un’apposita ordinanza e, contestualmente, ha rimproverato le 18 Srr, le Società per la regolamentazione dei rifiuti che hanno sostituito gli Ato dell’isola, e i Comuni. E perché? Perché la media della raccolta differenziata è ancora troppo bassa.

E l’assessore spiega: “Abbiamo richiamato le Srr e i Comuni al rispetto della normativa vigente. Se non ci si adopera seriamente per un incremento sensibile della raccolta differenziata, non ci saranno impianti e programmi che tengano. La soluzione non può essere certo fare diventare la Sicilia una enorme discarica a discapito dei siciliani e dell’ambiente. L’assunto è che se la differenziata fosse efficiente, la quantità di indifferenziato si ridurrebbe in modo sensibile al punto da non intasare le discariche”. E poi, in ragione dei maggiori costi determinati da una quantità maggiore di rifiuti conferiti in discarica, l’assessore Baglieri, in riferimento alla tassa sui rifiuti, aggiunge: “Con i costi destinati ad aumentare, il pericolo per l’aumento della Tari è tangibile. In ragione degli spazi attualmente disponibili, e in base alle politiche sui rifiuti del governo Musumeci, ci adopereremo per evitare considerevoli aumenti della Tari a carico dei cittadini”. E poi Baglieri conclude: “Non si può chiedere che in qualche mese, e neppure in qualche anno, siano risolte criticità e incrostazioni presenti e mai affrontate da decenni in Sicilia. La svolta che abbiamo operato con il bando per i termo-utilizzatori darà, a medio termine, un valido contributo alla definitiva soluzione del problema, ma nell’immediato serve solo fare crescere la differenziata”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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