Sicilia e infrastrutture “in itinere”

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Schifani e le Ferrovie dello Stato – Sistemi urbani avviano una collaborazione per la rigenerazione urbana della città. L’intervento di Falcone sulle istanze delle aree interne.

Sicilia e infrastrutture: sortirà effetti positivi la collaborazione appena avviata tra il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e Umberto Lebruto, amministratore delegato di FS Ferrovie dello Stato – Sistemi urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane, già ospite a Palazzo d’Orleans. In prospettiva vi è, a breve, un tavolo di coordinamento per definire gli indirizzi di governo del territorio anche per la rigenerazione urbana delle città. Al più presto, infatti, la Regione Siciliana e il Polo Urbano firmeranno un accordo con l’obiettivo di condividere, in sinergia con i Comuni interessati, le iniziative strategiche per l’implementazione della logistica di primo e ultimo miglio, ovvero delle strutture a supporto del trasferimento di merci dal mittente al destinatario. E poi il potenziamento della mobilità integrata (quindi tra le diverse parti che intervengono nella fase di trasporto) e sostenibile. Alla Regione sarà assegnato il ruolo di indirizzo e coordinamento generale delle attività che, nello specifico, saranno poi sostenute dai singoli Comuni. E Schifani commenta: “In un momento in cui siamo impegnati nella realizzazione di grandi opere e infrastrutture, diventa importante progettare le cosiddette ‘ricuciture urbane’, restituendo alle città funzioni che guardano all’economia, al sociale e soprattutto alla salvaguardia dell’ambiente. Quello che ci aspettiamo è che, grazie a questa iniziativa, attorno alle infrastrutture nascano parchi urbani, piste ciclo-pedonali, per garantire il benessere dei nostri cittadini” – conclude. E nel frattempo, ancora in riferimento alle infrastrutture, il presidente della Commissione Unione Europea all’Assemblea Regionale, Luigi Sunseri, del Movimento 5 Stelle, ha denunciato: “Meno della metà dei progetti da realizzare con i fondi europei della programmazione 2014 – 2020 per rilanciare le aree interne della Sicilia sono stati finanziati (92 su 211), e parecchie decine di milioni di euro rischiano di andare persi, a meno che i progetti relativi non ancora finanziati non vengano messi in salvaguardia. Per questo sono allarmati i sindaci delle aree interne siciliane, tra Terre Sicane, Calatino, Nebrodi, Madonie e Simeto-Etna, che temono fortemente di perdere un’irripetibile opportunità di sviluppo dei propri territori anche per contrastare lo spopolamento in corso”. E l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, ex assessore ai Lavori pubblici, replica: “Le preoccupazioni manifestate dai sindaci sono comprensibili, ma intendiamo rassicurare ancora tutti: non un solo euro destinato allo sviluppo delle aree interne della Sicilia andrà perduto. Il governo Schifani, infatti, è pronto a mettere in campo le opportune soluzioni per sfruttare i progetti della programmazione 2014-20. Da subito terremo un tavolo tecnico in assessorato con sindaci e rappresentanti delle aree interne per la salvaguardia degli interventi”.

Giuliana Miccichè

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