Si conferma la crescita dell’e-commerce come nuova tendenza del mercato del vino post-lockdown

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Il rapporto “Tendenze dei consumatori di vino nell’era Covid-19” pubblicato ad inizio ottobre dall’agenzia Wine Intelligence offre una panoramica di come sono cambiate le abitudini dei consumatori in quest’epoca di pandemia, e quali sono gli effetti in generale del Covid-19 sul mercato del vino.
Anche se per molte cantine e produttori la crisi si è fatta sentire, in diversi mercati chiave, compreso quello italiano, il vino continua ad essere uno dei prodotti che più si sono “beneficiati” dei vari blocchi e restrizioni, con i consumatori che apprezzano sempre di più la possibilità di bere vino di qualità a casa facendosi recapitare le bottiglie predilette a domicilio grazie ad enoteche online come DiemmeVini.
Consapevoli che quello provocato dal lockdown sarà un cambio permanente, anche produttori e cantine stanno reagendo. Finora solo una su quattro ha venduto i propri vini online, ma con il lockdown è migliorata la loro presenza sui social network dove sono stati proposti eventi come degustazioni e corsi online ed aperitivi in streaming.
Sulla base dei dati raccolti negli ultimi mesi da Wine Intelligence, emergono 12 tendenze chiave dei consumatori di vino dell’era Covid-19. Tra le principali vanno segnalate la crescita della frequenza del consumo di vino, che viene visto come una scelta sicura e per il quale vengono preferiti produttori “locali”, ed il fatto che l’e-commerce venga ormai considerato “maggiorenne”, formalizzando così definitivamente la propria posizione strategica all’interno del più ampio mercato del vino.
Secondo i dati di Nomisma Wine Monitor nel primo semestre del 2020 il mercato del vino online in Italia è infatti cresciuto addirittura del 102%, e questa tendenza è destinata a durare e rafforzarsi da qui a Natale, quando si prevede che la curva degli acquisti raggiungerà un nuovo picco, specie per quanto riguarda i vini pregiati e le grandi firme, che vengono scelte per essere stappate durante le celebrazioni natalizie e per i regali ad amici e colleghi, in quanto considerate un acquisto sicuro e sempre apprezzato.
Ma non sono più solo i vini di nicchia o i Barolo a farla da padrone online, oltre a quelle bottiglie introvabili al supermercato ma facilmente reperibili su internet. Infatti, secondo Francesco Iacono, direttore dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino, sempre più italiani ora preferiscono comprare online anche vini generalmente economici. A questi consumatori relativamente “nuovi” per l’online, vengono offerti consigli su come districarsi in questo mercato, che già di per sé offre notevoli aiuti come la descrizione dettagliata delle caratteristiche dei vini, consigli sugli abbinamenti ed informazioni su temperatura di servizio e su quali sono le migliori annate.
Per le vendite, la stessa tendenza in crescita si registra anche in due dei principali mercati di esportazione per il vino italiano, ovvero gli Stati Uniti e la Germania. Nel mercato americano la quota rappresentata dalle vendite online è passata dal 5% del periodo pre-crisi al 20% di fine aprile e questo cambio di rotta ha favorito l’export dei vini nostrani il cui fatturato ha fatto registrare un incoraggiante +2,3% rispetto al 2019. Dall’altro alto della bilancia ci sono invece i vini francesi che sono piombati in una crisi profonda con un crollo delle esportazioni verso il mercato statunitense del -25,7%.
Tornando in Italia, il rilancio del settore enologico dovrà passare per certe innovazioni ed aggiustamenti. Reinventarsi è una parola molto diffusa di questi tempi, e questa crisi generale dev’essere trasformata in un’opportunità per cercare di aprirsi a nuovi mercati e a nuovi gusti, diversificando gli ingressi economici grazie ad una maggiore e migliori offerta di turismo enogastronomico ed ovviamente puntando sempre di più sull’e-commerce che si è già dimostrato essere il futuro del mercato del vino.

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