\”Se tutto è arte nulla è più arte \”; \”la banana\” di Cattelan mangiata da uno studente in meno di un minuto  

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di Dorotea Rizzo

 

L\’opera d\’arte chiamata \”Comedian\”, fa parte della mostra di Maurizio Cattelan \”We\”, e consiste in una banana matura attaccata con nastro adesivo a una parete del Museo.

Ebbene, come riferiscono i media locali, uno studente sudcoreano di recente ha mangiato in meno di un minuto la   banana che faceva parte appunto di un\’installazione dell\’artista Maurizio Cattelan al Leeum Museum of Art di Seul. Poi, dopo aver mangiato il frutto, Noh Huyn-soo- questo è il nome dello studente-  ha attaccato la buccia al muro con del nastro adesivo. Il museo ha successivamente collocato un\’altra banana nello stesso punto e questo succede già ogni due o tre giorni, dopo una certa maturazione.

Lo studente   si   è giustificato   dicendo ai custodi: \”Ho saltato la colazione ed ero affamato\”.  Poi   più seriamente ha spiegato ai giornalisti: \”Ho pensato che danneggiare un\’opera d\’arte contemporanea sarebbe stata un\’opera a sua volta, mi è sembrato un punto di vista interessante. Non è stata messa lì per essere mangiata? Se la banana di Cattelan è una ribellione, la mia è stata una ribellione alla ribellione\”. La direzione del museo non ha denunciato lo studente né avanzato una richiesta di risarcimento danni. Maurizio Cattelan ha commentato che non c\’è alcun problema nel gesto dello studente. Già nel 2019 la banana di Cattelan era stata mangiata da un altro artista, David Datuna, all\’Art Basel di Miami. Anche in quel caso non c\’erano state ripercussioni di natura legale. Cattelan era andato a comprare personalmente un\’altra banana in un negozio vicino alla mostra, l\’aveva pagata 30 centesimi.

In un contesto come quello di una galleria anche una semplice banana attaccata al muro può diventare un’opera   d’arte… ma se la sganciamo dal contesto, ci soffermiamo poi a guardarla nella sua vera dimensione e la interroghiamo sul suo significato perde la sua importanza. Forse è su questo che ci invitano a soffermarci? Sul valore di un oggetto che all’interno di una galleria potrebbe apparire più importante di quello che è realmente?  Non so per voi… ma   per me una banana rimane tale in qualsiasi contesto; anche   lo studente in questione se n’è accorto visto che senza farsi scrupoli l’ha pure mangiata. A questo punto, tenendo conto dell’ accaduto , mi assale prepotente il  dubbio se  proprio  tutto può diventare un’opera d’arte , perfino un water ( cosa che è già capitata con lo stesso artista che lo ha realizzato in  oro) . Ho cercato di darmi una risposta più o meno condivisibile con il risultato che se per alcuni   tutto può diventare arte in termini di contenitore, di involucro esterno, per quanto riguarda il   contenuto questo è tutt’ altra cosa e va oltre.  Purtroppo la folle corsa verso l’originalità, attraverso lo choc visivo, il disincanto, ha reso possibile   che tutto   ciò che è dissacrante e provocatorio possa essere classificato come arte. Come ha scritto giustamente qualcuno però   \”se tutto è arte… allora nulla è arte\”. Direi che questo basterebbe per   riflettere, prima di definire arte tutto ciò che vediamo anche quando ci troviamo all’interno di una galleria.

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