“Se ritardi paghi”

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L’Assemblea Regionale Siciliana approva la legge sulla semplificazione amministrativa. Responsabilità, tempi certi e trasparenza. Esultano Musumeci e ConfIndustria.

“Se ritardi paghi”: ecco in rapida e forzuta spremuta il succo della legge sulla semplificazione amministrativa appena approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana. I dirigenti sono da oggi più responsabilizzati allorchè sceglieranno un responsabile per ciascun procedimento amministrativo attribuendogli il compito di svolgere l’istruttoria della pratica. In caso di inerzia, e quindi ritardi, avocheranno la pratica. E se il privato, vittima dell’inerzia e del ritardo, pretende il risarcimento dei danni, la Regione si rivarrà sui dipendenti: pagate voi. Ancora più nel dettaglio: la legge sulla semplificazione amministrativa prevede per alcuni casi il “silenzio assenso”. Il termine entro il quale comunicare assenso, concerto o nulla osta è di 90 giorni dal ricevimento della richiesta. Decorso tale termine senza alcuna comunicazione, l’assenso, il concerto o il nulla osta si intenderà acquisito. E poi i vari uffici sono obbligati a rispondere entro 90 giorni in conferenza dei servizi. Soprintendenze e Dipartimento Ambiente hanno facoltà di ricorrere all’intervento della Giunta Regionale qualora in conferenza dei servizi siano approvati progetti contro il loro parere, se il loro parere, ovviamente, non fosse vincolante. A seguito del ricorso, la Giunta regionale convoca, entro 15 giorni dall’opposizione, una riunione tra tutte le parti. E si tenta di condividere una soluzione. Se perdura la mancanza d’intesa, la questione sarà risolta dalla Giunta Regionale. Inoltre, in materia di trasparenza è stato approvato un emendamento del deputato regionale del Movimento 5 Stelle, l’agrigentino Giovanni Di Caro, che obbliga gli enti siciliani a pubblicare, nella sezione trasparenza dei propri siti istituzionali, i dati del personale assunto dai loro fornitori, ovvero le aziende che forniscono beni o erogano servizi pubblici. E lo stesso Di Caro spiega: “La norma che abbiamo voluto aggiungere consente a tutti i cittadini di accedere, in assoluta trasparenza, ai dati sui lavoratori delle aziende partecipate o di quelle che si aggiudicano appalti pubblici o ricevano affidamenti diretti. Queste informazioni sul personale in servizio, come il numero dei lavoratori, i loro nominativi, le mansioni e le tipologie contrattuali, saranno pubbliche. In questo modo sarà molto più difficile fare assunzioni dal sapore clientelare nelle aziende private affidatarie di servizi pubblici, e sarà facile e immediato consultare i dati sul personale”. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, interviene a seguito dell’approvazione della legge sulla semplificazione amministrative e commenta: “La stagione delle riforme si apre con l’approvazione di una legge governativa che punta a snellire le procedure burocratiche nella pubblica amministrazione. E’ un omaggio ai cittadini stanchi ed esasperati di attendere i lacci e i cavilli di certa burocrazia. Mi fa piacere che tutto il Parlamento abbia, con responsabilità, condiviso questo obiettivo prioritario. Andiamo avanti”. E il vice presidente di ConfIndustria Sicilia, Alessandro Albanese, sottolinea: “Snellire le procedure amministrative e garantire tempi certi agli imprenditori è una condizione indispensabile per qualsiasi investimento. La politica è chiamata a creare le condizioni abilitanti per la crescita della produttività assicurando semplificazione burocratica, certezza normativa e pianificazione strategica. Oggi possiamo finalmente dire che un passo importante è stato fatto”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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