Scatta l’obbligo del seggiolino anti abbandono, ma è subito polemica. Il Ministro Paola De Micheli corre ai ripari

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Il seggiolino anti abbandono è un obbligo. Finalmente è arrivato il tanto agognato giorno, 7 novembre 2019, che segna la fine di una triste storia di morti bianche per casi asfissia.

Scatta quindi l’obbligo di dotarsi dei dispositivi anti abbandono per i bambini fino a 4 anni.

Se il lungo travaglio della legge non è bastato – poco meno di  due anni  – adesso monta la polemica sulle sanzioni previste dalla norma e i costi eccessivi dei nuovi dispositivi.

Le sanzioni che la legge prevede oscillano da 81 a 326 euro, con la decurtazione di cinque punti dalla patente e nei casi di recidiva, nel biennio, la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.

Il prezzo dei nuovi dispositivi sono alti e ancora non sono si parla di incentivi.

La bufera ha preso alla sprovvista il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, l’unico rimedio  è la proposta di una proroga della solo parte della norma che disciplina la parte sanzionatoria, senza dare cenno o ragguagli sui futuri incentivi.

La legge n.117 esiste dal 2018 ma ha subito un accelerazione sulla sua approvazione solo dopo la registrazione dell’ennesimo caso di cronaca  nella quale perse la vita un bambino di 2 anni, dimenticato in auto dal padre per quasi cinque ore  sotto il sole cocente. Il caso si registro il 19 ottobre a Catania.

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