Regione, covid e ristori economici

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Come la Regione ha finora gestito l’emergenza sanitaria. E quali prospettive a rimedio dell’emergenza economica. L’intervento di Musumeci.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, traccia un bilancio a consuntivo della gestione dell’emergenza covid 19 in Sicilia da parte della Regione. E afferma: “Sono convinto che nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla capacità del Sistema sanitario siciliano di potere affrontare e reggere un urto così forte. Invece ce l’abbiamo fatta, perché il sistema sanitario si è rivelato fatto essenzialmente da persone capaci e animate da buona volontà: il personale sanitario e parasanitario, gli infermieri, i volontari e, se mi consentite, una classe dirigente regionale che ha avviato subito un programma sano, concreto, serio e costruttivo. Attraverso la consulenza con il Comitato tecnico-scientifico, e attraverso il lavoro di decine e decine di notti insonni, non solo del presidente ma anche dell’assessore alla Salute Ruggero Razza e di altri responsabili, siamo riusciti ad evitare il peggio. Certo, nessuna regione d’Italia è rimasta immune da difetti. E come si poteva, di fronte a un’esperienza tragica, drammatica, dai contenuti assolutamente imprevedibili?”. Poi, il risvolto della medaglia, ovvero l’emergenza economica legata all’emergenza sanitaria: Nello Musumeci interviene nel merito dei ristori agli operatori economici e spiega: “Nessuno sa quanto durerà questa emergenza dell’epidemia. I provvedimenti di sostegno arrivano dall’Europa o da Roma. Da Palermo possono arrivare le briciole perché abbiamo risorse assolutamente limitate. Io ricordo che dopo un mese abbiamo dato 100 milioni di euro a disposizione dei Comuni per le famiglie. Roma deve fare la parte che deve fare lo Stato, non ci sono chiaramente paragoni rispetto alla Regione. La nostra macchina burocratica non era neanche oleata per l’ordinario, immaginiamoci per lo straordinario. Questa è la Regione che voi conoscete, dal ’91 qui non si fa un concorso. E comunque stiamo lavorando, devo dire che c’è anche una parte della burocrazia regionale che lavora con impegno, qualità e passione, e di questo devo darne atto. Sapete che sono ipercritico da questo punto di vista, ma per fortuna la fascia dei dipendenti che lavorano sta crescendo, vuol dire che siamo riusciti a motivarli”. Poi in conclusione: “Se vogliamo che il Covid finisca presto dobbiamo evitare che la gente si muova, perché il virus cammina con le persone. Se uno Stato chiede a un negozio o a un’attività commerciale di chiudere per evitare che il virus si muova, ha anche il dovere di consentire agli imprenditori e ai dipendenti di potere continuare a mettere un pezzo di pane a tavola”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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