Porto Empedocle, Giuseppe Todaro: “Corsa ai supermercati, si trovi un accordo con il Comune di Agrigento”

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“Visto ciò che è stato fatto tra i comuni di Realmonte e Siculiana, che hanno siglato un accordo basato su normative nazionali indette dal Ministero dell’Interno, il quale chiarisce che chi abita nei piccoli centri si può spostare in altri comune per l’acquisto di beni di prima necessità. Considerato  l’afflusso di gente nei vari supermercati della città continua ancora  oggi,  rende la situazione preoccupante. Per evitare le file e l’assembramento che si creano nei vari supermercati della città, invito l’Amministrazione a prendere in considerazione un eventuale accordo con il comune di Agrigento,  magari regolamentandone il traffico in fasce orari e in giorni prestabiliti.

Tutto ciò potrebbe essere una soluzione per evitare le estenuanti e pericolose file che si creano davanti le attività empedocline e ridurre al minimo i contatti fra le persone. Ancora oggi troppa gente si reca nei supermercati più volte a settimana se non più volte a giorno, sentite tra l’altro alcune lamentele del personale delle attività commerciale e la crescente paura per la propria incolumità. Chiedo all’Amministrazione se si sta organizzando per intensificare i controlli in previsione del picco di infezioni previsto nei prossimi giorni di aprile?

Colgo l’occasione per lanciare il mio appello di restare a casa in questi giorni. Ringrazio tutti i singoli cittadini e le associazioni di volontariato e non che stanno dando un aiuto alle famiglie in difficoltà in questo triste momento storico che stiamo vivendo.”

Lo dichiara il Consigliere Comunale di porto Empedocle Giuseppe Todaro

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One Thought to “Porto Empedocle, Giuseppe Todaro: “Corsa ai supermercati, si trovi un accordo con il Comune di Agrigento””

  1. Dico di più. E’ venuto il momento di riunificare i due Comuni. Ormai questa separazione non ha più senso di esistere. Due Sindaci, due Consigli comunali, due Macchine amministrative sotto organico e, soprattutto, la mancanza, da mezzo secolo, con la chiusura della Montedison prima e la crisi delle cementerie dopo, di una identità economica e culturale che si possa definire marinisa. Tralasciamo poi di parlare della crisi della politica. La politica dei social e di facebook. Proporrei inoltre anche di cambiare il nome in Città di Pirandello. Riunificherebbe in una sola parola e in un solo concetto l’essere Girgintanu da un lato e Marinisi dall’altro. Il porto diventerebbe il porto della Valle dei Templi e come tale sarebbe come è il Pireo per Atene, magari in mano ai cinesi, chissà sono più capaci di rilanciarlo. Prima o poi ci arriveremo…..Riflettiamoci sopra

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