“Pd e inquisiti”, volano gli stracci

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Oltre a Giuseppe Lupo, che conferma sostegno al Pd, anche Angelo Villari ritira la propria candidatura alle Regionali con il Partito Democratico e abbraccia Cateno De Luca. Dito puntato contro Barbagallo.

Angelo Villari, ex segretario della Cgil di Catania e segretario provinciale del Partito Democratico, è stato tra i coinvolti nel vortice delle polemiche che si è scatenato intorno alla presenza nelle liste elettorali del Pd per le Regionali di candidati inquisiti. Lui, Villari, ex assessore comunale, è stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta a carico dell’amministrazione di Enzo Bianco per il dissesto del Comune di Catania. Angelo Villari ha giocato d’anticipo e ha ritirato la propria candidatura “sbattendo la porta” e aderendo a “Sicilia Vera” di Cateno De Luca. E commenta: “Quanto è avvenuto in queste ore è il risultato di una gestione da parte del segretario regionale del Pd, Barbagallo, personalistica e in assenza di collegialità. Da segretario provinciale di Catania, seconda città della Sicilia, apprendo solo dalla stampa quanto è avvenuto e che ha mortificato le strutture provinciali e tutto il gruppo dirigente siciliano”. E poi aggiunge: “L’intera comunità politica regionale è stata lasciata all’oscuro in queste ore con continui rinvii da parte degli organi del partito. Da giorni sono stato sulla stampa per una incandidabilità inesistente, priva di fondamento giuridico, senza alcuna solidarietà politica. Sono io adesso che, in questo fallimento, ritiro la mia disponibilità a candidarmi in un partito che partendo dal ‘campo largo’ si è ridotto alla totale irrilevanza politica. Spero che anche il segretario regionale, a questo punto, abbia il coraggio di ritirare la sua candidatura al Parlamento nazionale, perché la nostra comunità non capirebbe un tale premio”. E contro Anthony Barbagallo punta il dito anche Antonio Rubino, coordinatore degli “Orfiniani” di Sicilia, che spara: “Adesso diventano chiare le ragioni della fuga alla Camera dei deputati. Barbagallo adesso si assuma la responsabilità di avere condotto una strategia deliberatamente fallimentare. E’ troppo tardi per gridare vergogna ai 5 Stelle e pensare di farla franca dopo avere praticato ritorsioni su chiunque abbia espresso dubbi su questa alleanza sgangherata e contraddittoria con il movimento di Conte”. Nel frattempo anche Giuseppe Lupo, capogruppo del Partito democratico all’Assemblea Regionale Siciliana e neo consigliere comunale a Palermo, annuncia che non sarà in lista: “Sosterrò le liste del Pd alle prossime elezioni Regionali e Nazionali, e Caterina Chinnici per la presidenza della Regione Siciliana, anche se ho deciso di non ricandidarmi all’Assemblea per non alimentare una strumentale polemica che danneggerebbe il Pd”.

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