Partinico, Ana era incinta. La moglie dell’assassino: ” Io non lo abbandono! Chiedo scusa”

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Ana Maria Di Piazza, la 30enne uccisa dal suo amante era incinta di tre mesi. A confermarlo è stato l’esame autoptico effettuato sul cadavere della donna. La causa della morte sono state le dieci coltellate che il suo amante, Antonino Borgia, 51 anni, le ha scagliato contro perchè Ana voleva dire tutto alla moglie del Borgia e mentre urlava disperatamente quel tiamo, come si evince dai fotogrammi acquisiti da una telecamera di videosorveglianza, veniva sgozzata.

In quelle dieci coltellate proprio quella alla gola è stata fatale! Tanto da non poter urlare più la difesa per lei e il suo bimbo in grembo!

Maria Cagnina,  moglie di Antonino Borgia, ha rilasciato un’intervista a Tgcom24 dove ha raccontato di aver notato, negli ultimi giorni, il marito turbato. Ha riscontrato che il marito ha commesso un atroce gesto che non merita giustificazioni e che dovrà pagare per ciò che ha fatto chiedendo scusa a tutti. Lo definisce un attimo di follia, in quanto nei 18 anni vissuti insieme, Antonino è sempre stato un buon marito e un padre presente non riuscendo a darsi una spiegazione per l’insano gesto.

Inoltre, chiede di non essere giudicata per quanto accaduto e che non abbandonerà mai il marito.

Oggi , a Giardinello si è svolto il funerale di Ana Maria Di Piazza dove tantissima gente si è stretta al dolore della famiglia della vittima. La messa è stata celebrata dal parroco don Claudio Gulino che ha commentato: «Di fronte e vicende così terribili – ha detto il sacerdote – il silenzio sarebbe più eloquente, ma è un fatto troppo grave e c’è troppa violenza, e le morti di Ana e del suo bambino meritano rispetto. Quello che è successo ci fa riflettere sul fatto che viviamo in una società che non sa più distinguere cosa è bene e cosa è il male. Anche noi credenti ci siamo assuefatti al pensare e al vivere in una società che ha smarrito il senso dei valori e umani che devono essere, invece, alla base della nostra esistenza. Ci stringiamo attorno alla famiglia di Ana, in questo momento di preghiera la affidiamo al Signore». Il feretro ha poi lasciato la chiesa tra gli applausi.

«Il fatto che ciò sia successo alla ragazza della porta accanto, deve farci riflettere – ha commentato il sindaco Antonio De Luca -. Bisogna urlare ogni giorno il “no” contro la violenza, 365 giorni all’anno. Ma soprattutto bisogna sensibilizzare la società, oggi più che mai».

Ana, oltre a una famiglia che l’aveva accolta, cresciuta e amata davvero come una figlia, lascia un figlio di 11 anni.

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