Naro e Favara è strage. Tre morti e tanti perchè

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Certo non è stato un buon risveglio per le città di Naro e Favara. Stamani la scoperta dei cadaveri di due donne nella cittadina del barocco; nel primo pomeriggio di oggi un cadavere in un appartamento di Favara.

Abbiamo unito i due tragici fatti solo per la singolare coincidenza che nella stessa provincia, a distanza di una ventina di chilometri, sono accaduti questi due fatti sconvolgenti. Nessun collegamento tra loro.

Il collegamento riguarda, invece, la morte di due rumene abitanti a Naro; si tratta di Delia Zarniscu, 58 anni e Maria Rus di 54. Entrambe sono state assassinate nel corso della notte. Le due donne si conoscevano, abitavano l’una a poca distanza dall’altra. I vicini dichiarano che spesse volte fino a tarda ora si udivano schiamazzi anche fino a tarda ora. La violenza con la quale sono state assassinate è inaudita.

Delia Zarniscu è stata assassinata con una serie innumerevoli di fendenti di una lama che hanno devastato il corpo. Raccontano i parenti della vittima che hanno visto il corpo che si è trattato di una scena allucinante.

Non meno violenta la morte di Maria Rus la quale, sembrerebbe, sia morta carbonizzata a seguito dell’incendio di una poltrona è stata trovata a ridosso del suo corpo che, a sua volta, è stato rinvenuto nei pressi della porta di uscita dell’appartamento. Ciò significa che la donna avrebbe tentato anche una fuga.

Sul posto, oltre ai carabinieri della locale Stazione, il Procuratore aggiunto Salvatore Vella e il sostituto Elettra Consoli i quali, immediatamente, hanno aperto un fascicolo di inchiesta e disposta l’autopsia nei due cadaveri.

Nel primo pomeriggio di oggi un’altra “botta”. A Favara è stato rinvenuto cadavere riverso a terra un uomo di 47 anni all’interno della propria abitazione. Anche in questo caso le notizie sono frammentarie. Il corpo presentava, a quanto pare, una serie di trauma sulla testa e adesso occorrerà capire se si sia trattato di una caduta accidentale o sia stato assassinato. La prima ipotesi sembrerebbe prendere più corpo, ma sarà ancora un duro lavoro per l’aggiunto capo della Procura agrigentina Salvatore Vella e del sostituto Elettra Consoli i quali hanno già disposto l’autopsia.

Una giornata “particolarmente intensa” per i due magistrati agrigentini.

 

 

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