La Consip chiude i rubinetti d’oro. Niente più soldi alle Cooperative. Chiude anche l’esperimento “scuole belle” che ha visto un fiume di miliardi pubblici destinati alle scuole, tra manutenzioni e aule colorate a secondo dei desideri dei dirigenti scolastici. Sulla scia di pareti colorate con disegni di rondini proiettate verso il sole o sole al tramonto,rimangono i lavoratori delle Cooperative. Cooperative che nel frattempo hanno messo in sospensione tutti i lavoratori del settore,gli ex LSUA ATA. Il contratto lo prevede: niente soldi e appalti da parte di Consip? …io ti butto fuori !. Per loro,avere presentato al MISE l’elenco dei lavoratori da porre in mobilità è l’ultimo atto di questa triste storia del “bellissimo” a detta di qualche politico “Progetto scuole belle” Una scelta politica scellerata dove l’unico obbiettivo era quello di spendere centinaia di milioni di euro per rinfrescare le scuole del Paese. Scuole che nel frattempo cadono a pezzi. E’ “come caricare di trucco una bella signora ottantenne, cercando di farla apparire molto più giovane negli anni”. Il contratto tra Consip e Cooperative prevedeva questo. Gli attori di questa vertenza sono stati tanti,tra questi l ’Autorità Nazionale Anticorruzione che si occupò del caso, dopo una personale denuncia, con le conseguenze giudiziarie che tutti conosciamo. Seguirono anni di lotte e sofferenze,anni di incontri politici a tutti i livelli, anni di “velate “ minacce, comprese quelle all’indirizzo del sottoscritto.
La precarietà,quella che si tocca con mano, quella che vivi tutti i giorni, rimane una perfetta sconosciuta, invisibile agli occhi di chi governa questo Paese. Una precarietà fatta di contratti a termine, senza ulteriore sostegno al reddito, (vedi lavoratori addetti alla pulizia delle scuole) una precarietà travestita da procacciatori di bambini disabili (vedi gli operatori assistenti disabili nelle scuole). Ci salveremo con il PNRR per il Sud? che prevede : Piano asili e tempo pieno,incremento infrastrutture sociali, ed ancora: Politiche per il lavoro, inclusione e Coesione. In attesa,forse, del PNRR scenderemo ancora una volta nelle piazze per rivendicare lavoro e dignità.