Il 23 marzo del 2022 la Cassazione ha condannato tre medici palermitani imputati della morte di Valeria Lembo, uccisa da una dose letale di un farmaco chemioterapico. All’ex primario del reparto di Oncologia del Policlinico di Palermo, Sergio Palmeri, sono stati inflitti 3 anni di reclusione, poi, all’oncologa Laura Di Noto 2 anni e 3 mesi, e poi al medico all’epoca specializzando, Alberto Bongiovanni, 3 anni e 5 mesi. Valeria Lembo, 34 anni, appena madre di un bambino, è stata malata di un linfoma. Giunse all’ultima seduta di chemioterapia, ma anziché 9 milligrammi di Vinblastina le fu iniettata in vena, per errore, una dose 10 volte superiore, 90 milligrammi, e la donna morì al Policlinico “Paolo Giaccone” a Palermo il 29 dicembre 2011, dopo 22 giorni di agonia. Ebbene adesso lo stesso Palmeri ha subito un’altra condanna, 1 anno e 6 mesi di reclusione per falso, allorchè – si legge nel capo d’imputazione – per tentare di occultare le proprie responsabilità sull’omicidio colposo, all’indomani della seduta di chemioterapia risultata mortale, avrebbe omesso di annotare nella cartella clinica di Valeria Lembo la causa primaria del ricovero della paziente ossia il sovradosaggio di Vimblastina, sia di segnalare quanto accaduto alla direzione sanitaria. La paziente fu giudicata in discrete condizioni cliniche generali”.
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