A Palermo i Carabinieri hanno inquisito Michele Micalizzi, 73 anni, appena scarcerato. Lui si sarebbe nuovamente mobilitato per assumere il controllo delle attività illecite nel mandamento “Tommaso Natale”. A lui e ad altre dieci persone sono state notificate misure cautelari: otto in carcere e tre agli arresti domiciliari. Le ipotesi di reato contestate dalla Procura sono: associazione mafiosa, estorsione e tentato omicidio aggravato. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Giovanni Antoci e Felice De Benedittis. I Carabinieri hanno ricostruito l’organigramma del mandamento di “Tommaso Natale”, che include le famiglie di Partanna Mondello, Tommaso Natale e Zen-Pallavicino. Il bastone del comando sarebbe stato in mano a Micalizzi, genero di Saro Riccobono, fra i boss prime vittime dei corleonesi alla conquista di Palermo. Il pizzo è stato imposto a tappeto, soprattutto alle attività commerciali di Sferracavallo e Mondello. La pressione mafiosa sarebbe stata esercitata attraverso l’imposizione dei servizi di vigilanza e delle forniture di pesce e frutti di mare a molti ristoratori.
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