Morte Sofia Tedesco, cinque mesi di ricerche del pirata della strada. Oggi c’è un indagato

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Finalmente, dopo quasi cinque mesi, si è fatta luce su quel maledetto incidente che la notte del 9 agosto ha strappato Sofia Tedesco alla sua famiglia e a quella danza che tanto amava.
I carabinieri hanno lavorato in silenzio sin dai primi momenti. L’ipotesi iniziale vedeva coinvolta un’auto pirata. Le dichiarazioni del conducente dello scooterone su cui viaggiava Sofia erano sempre le stesse: “sono stato travolto da una punto grigia che è scappata senza fermarsi”.
Ma le telecamere sparse per Favara hanno indotto i carabinieri a farsi qualche domanda in più. Di quella Fiat punto non c’era traccia. Così come sono sembrati anomali i lievissimi danni sul motorino. E finalmente dopo cinque mesi di indagini, con l’aiuto di consulenti tecnici, dopo l’analisi del traffico telefonico della zona e l’incessante ricerca di testimoni, ecco spuntare i primi spiragli di una nuova ipotesi. Incidente autonomo. Il conducente ha fatto tutto da solo e ha cercato di coprire le sue responsabilità addossando la colpa alla fantomatica punto grigia. Oggi i carabinieri hanno convocato Vassallo Todaro per notificargli l’avviso di garanzia. Essendo minore il procedimento è passato per competenza al tribunale dei minori di Palermo. Adesso spetterà a loro fare ulteriormente luce su quanto accaduto quella notte.

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