Miccichè contro Musumeci, poi la smentita

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Gianfranco Miccichè a ruota libera contro Nello Musumeci. Poi la smentita. Le reazioni di La Russa, Lombardo e Armao.

Sul quotidiano nazionale “La Stampa”, il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, spara a raffica contro il presidente della Regione, Nello Musumeci, nonostante l’accordo appena raggiunto faticosamente a Palermo sul candidato unico del centrodestra a sindaco, Roberto Lagalla. Miccichè ha smentito i contenuti dell’intervista, rilanciati dall’Italpress. A domanda avrebbe risposto: “Musumeci? Mai più, guardi… Cinque anni fa subimmo un’imposizione. Ma a condizione che non si ricandidasse. Cinque anni a rompere la mi… Ha trasformato i nostri assessori in ascari. A me ne ha tolti tre su quattro…. Musumeci odia i partiti, il Parlamento, la stampa. Musumeci non lo vogliono neanche i centristi: Cuffaro e Lombardo sono pronti ad andare con il Partito Democratico se c’è Musumeci”. E poi ha aggiunto: “Musumeci non lo vogliono nemmeno quelli di Fratelli d’Italia! Siamo tutti matti? Meloni però lo difende. Da fascista qual è, si è accodata a La Russa, fascista siciliano come Musumeci”.

Ovviamente si tratta di parole che, smentita a parte, hanno sollevato la reazione di Fratelli d’Italia. Lo stesso La Russa replica: “Sono certo che Gianfranco è stato travisato, infatti nessun esponente politico cosciente e non disturbato potrebbe sottoscrivere quel testo contrario ad ogni logica umana e politica. Miccichè mi ha telefonato per scusarsi. Ho detto a Miccichè, che ringrazio per la telefonata, che, se la smentita può risolvere il problema dei rapporti personali, l’articolo impone però un pronto chiarimento politico”.

E butta acqua sul fuoco anche l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che afferma: “Ho dovuto rileggere l’intervista di Gianfranco Miccichè a ‘La Stampa’. Lo invito pertanto alla temperanza, a non insultare più il presidente della Regione, a non picconare la coalizione di centrodestra. Devo precisare che non andrò con nessun partito ed auspico che il Movimento per le Autonomie, che si trova nel perimetro del centrodestra, possa partecipare a un ragionamento costruttivo sulla prospettiva. Anche perché non si rivivano le fasi convulse, comunque istruttive, che hanno preceduto la convergenza sulla candidatura del professore Lagalla a sindaco di Palermo”.

Più severo è il commento del vice presidente della Regione, e assessore all’Economia, Gaetano Armao, che dichiara: “I toni incontinenti usati dal presidente dell’Assemblea nei confronti del presidente della Regione, come già in passato nei confronti miei e di assessori, sono scomposti ed inadeguati, oltre che totalmente falsi. Il presidente dell’Assemblea è incompatibile con il ruolo che svolge, che impone sobrietà, equilibrio e senso delle Istituzioni”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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One Thought to “Miccichè contro Musumeci, poi la smentita”

  1. Pietro Tornabene

    Musumeci non è adatto a ripetere il suo mandato ma non perchè, come dice Miccichè, è fascista, ma per il semplice fatto che durante il suo mandato non ha risolto alcuno dei problemi che attanagliano la Sicilia ma li ha addirittura acuiti. Ha ragione l’On.le Pullara quando invita la Meloni a venire in Sicilia e domandare in giro ai Siciliani, e non a verti politici, cosa ne pensano del quasi alla fine attuale presidente. Farebbe quindi bene la Meloni a mettere da parte Musumeci e, a questo punto la sua velleità, ormai sterile, e scegliere un altro candidato ad esempio come Cteno De Luca che a Messina ha dimostrato di saperci fare non fguardando in faccia nessuno e tirando dritto per la sua ottima strada.

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