Messina Denaro, operazione “Tramonto”

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Il deputato Pellegrino si è auto-sospeso dall’Antimafia. Altre intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta Luppino. Il perchè del nome in codice “Tramonto” alle ricerche di Messina Denaro.

Il deputato regionale Stefano Pellegrino, presidente della Commissione Affari Istituzionali all’Assemblea, si è auto-sospeso dalla carica di componente della Commissione Antimafia. Lui, Pellegrino, è indagato dalla Procura di Palermo per corruzione elettorale allorchè alle elezioni Regionali del 2017 avrebbe ottenuto voti in cambio di sacchi della spesa offerti dal gruppo Luppino di Campobello di Mazara, adesso ristretto in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso per avere finanziato la famiglia del boss Matteo Messina Denaro. L’avvocato penalista Pellegrino spiega: “Il senso di responsabilità e il rispetto che nutro verso la commissione Antimafia ed il suo presidente, Claudio Fava, mi inducono ad auto-sospendermi dalla commissione, in attesa della definizione della vicenda giudiziaria in relazione alla quale ho ricevuto l’informazione di garanzia. Sono certo che la commissione, con l’indispensabile contributo dei funzionari e del personale addetto, proseguirà l’incessante e proficuo lavoro intrapreso nel corso della legislatura”. Immediata e lapidaria è stata la replica di Claudio Fava: “Ringrazio l’onorevole Stefano Pellegrino per il suo gesto di responsabilità”. Nel frattempo, altri dettagli e aneddoti emergono dalle intercettazioni registrate nell’ambito dell’inchiesta che ha provocato l’arresto dell’imprenditore Calogero Luppino, di suo zio Salvatore Giorgi, e di Francesco Catalanotto.

Francesco Catalanotto

I Carabinieri intercettano Catalanotto con una cimice nella sua automobile, e le sue parole, la mattina del 24 marzo del 2016, sono state: “Matteo susiti (Matteo alzati)”. Il Gps ha rilanciato la posizione di Catalanotto, e il giorno dopo è scattato il blitz in un caseggiato rurale di proprietà di Calogero Luppino in contrada Fontanelle a Campobello di Mazara. Nessuna traccia di Matteo Messina Denaro. Luppino sarebbe stato in contatto con un cognato di Messina Denaro, Saro Allegra, che, intercettato, verosimilmente si riferisce alla sua investitura come affiliato, e le sue parole sono: “Quello a me mi vuole bene anche perché io sono per lui… Quello mi ha detto a me: chiunque viene, non ti devi fare impressionare, mandali a fare in culo, chiunque viene, tu, a te nessuno ti può dire niente e io cammino”. Lui, Messina Denaro, cammina e i cacciatori lo braccano, dal 1993. L’operazione della ricerca è stata battezzata col nome in codice, ovviamente allusivo alla cattura del boss, “Tramonto”.

 

 

 

 

 

Nadia Nencioni
La poesia di Nadia

E perché tramonto? Perché “Tramonto” è il titolo di una poesia che scrisse una bambina di 9 anni pochi giorni prima di morire vittima, la notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, della strage di via dei Georgofili a Firenze, per la quale Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo. Si tratta di Nadia Nencioni, e la sua poesia, “Tramonto”, recita così: “Il pomeriggio se ne va, il tramonto si avvicina, un momento stupendo, il sole sta andando via, a letto, è già sera, tutto è finito”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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