“Marci su Roma”. Arresti dei leader di Forza Nuova, che va resa illegale perché il fascismo non è un’opinione ma un reato

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Non si tratta di protestare, di dire la propria.
Qui stiamo parlando di assalto squadrista alla sede nazionale della CGIL di Roma.
I dubbi sono pochi, considerato che i due leader di Forza Nuova, Giuliano Castellino e Roberto Fiore (rispettivamente leader romano e nazionale) che sono stati arrestati, erano finiti nelle immagini delle telecamere.
Insieme a loro altre 12 persone finite in manette con l‘accusa gravissima per reati di danneggiamento aggravato devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, e tutti in flagranza di reato. 

Questi arresti sono solo il primo passo.
Forza Nuova va resa illegale, perché il fascismo NON È un’opinione ma un reato.

Violenza e disordini.
Parole che poco hanno a che fare con una protesta che è sancita nello stato democratico, ma che deve essere pacifica.
Nella storia ce ne sono state tante, con milioni di persone, ma senza lo schifo di ieri sera.
E i fatti di ieri a Roma, tutto sono stati fuorché pacifici.

La violenza cieca ed inaudita, che si è verificata era contaminata dagli estremisti.
Manifestazione autorizzata, con partecipanti che hanno  lanciato oggetti contro le forze di polizia.
Una guerriglia urbana, che le forze dell’ordine hanno cercato di fronteggiare, mentre la sede della Cgil è stata assediata da soggetti violenti fino al midollo. E oramai è chiaro – visto gli arresti – che dietro questi no-vax si celavano gruppi neofascisti. 
Non è un problema da sottovalutare, ogni scusa sarà buona per attuare violenza meschina come quella di ieri a Roma.
Oggi il no ai vaccini, domani sarà per qualcos’altro. 
Lo stato deve dare la caccia e sciogliere ogni organizzazione neofascita, perché sono alla stregua dei mafiosi e dei terroristi.
Lo stato deve applicare la disposizione costituzionale secondo la quale “è vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”. 

Tutto questo è una ferita democratica” – come ha detto Maurizio Landini segretario generale della Cgil.
E l’ennesimo tentativo di Salvini e Meloni di spostare l’attenzione altrove, anziché sulle violenze fasciste, non meraviglia più.
Loro non sanno, non conoscono la matrice – dicono.
Mai però che dalla loro bocca escono le tre semplici parole: “IO SONO ANTIFASCISTA”.

E per chi sta inneggiando, ancora, alla “marcia su Roma”, sarebbe il caso di rispondere che erano solo “marci, su Roma”.
Solidarietà dalla Cgil, perché un attacco ad una sede sindacale è un attacco alla libertà e alla democrazia.

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