Mafia, arrestato Maurizio Lipani, l’amministratore giudiziario delle società ittiche confiscate al boss trapanese Mariano Agate

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Maurizio Lipari, commercialista palermitano, nella veste di amministratore giudiziario di due società ittiche sottratte alla Mafia, è stato raggiunto da una custodia cautelare in carcere per i reati di peculato e auto-riciclaggio.
Le società ittiche – sotto la lente di ingrandimento da parte della Procura della Repubblica di Palermo con accapo il procuratore Francesco Lo Vai e coadiuvato dall’aggiunto  Paolo Guido e dai sostituti Alessia Sinatra, Gianluca De Leo e Francesca Dessì, nonché dagli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani – erano riconducibili al boss trapanese Mariano Agate considerato un vicinissimo del defunto boss Totò Riina.
Secondo la Procura e  degli investigatori le somme distratte dall’amministratore Giudiziario ammontano a più di 350 mila euro, somme che non risulterebbero rendicontare, e versate sui suoi conti correnti personali.
Nella stessa indagine sono finiti Epifanio Agate e Rachele Francaviglia – rispettivamente figlio e moglie del boss Mariano Agate – i quali hanno continuato a gestire i beni “sequestrati” della famiglia.
La procura di Palermo con l’ausilio degli investigatori della DIA, stanno verificando tutte le gestioni affidate a Maurizio Lipani ove abbia o sta ricoprendo  la veste di amministratore giudiziario.

Mariano Agate, è stato ritenuto il boss indiscusso del mandamento di Mazzara del Vallo.  E’ stato condannato all’ergastolo sia per la strage di Capaci del ’92 e per sette omicidi. A lui è da aditare l’omicidio dell’allora sindaco di Castelvetrano Vito Lipari.

Agate, secondo quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia Salvatore Contorno, gestiva un  giro di droga da e verso gli Stati Uniti.

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