In acque Sar maltesi, a 42 miglia da Lampedusa, una motovedetta della Guardia Costiera ha soccorso una barca di migranti segnalata da pescatori tunisini. A bordo sono state trovate otto persone morte, tra cui tre donne e una delle tre incinta. I migranti salvati sono 42, tra cui due donne incinte e un minore. Sono stati condotti a Lampedusa. I migranti sarebbero morti di fame e di freddo. E i sopravvissuti hanno raccontato: “Sul barcone c’era una donna con il suo neonato di 4 mesi che, a causa del freddo, è morto durante il viaggio. E la donna, per disperazione, lo ha gettato in mare. Un uomo, sotto choc per quanto visto, s’è tuffato in acqua sperando di recuperare il corpo del neonato, ma è annegato fra le onde. La madre del piccolo, a causa del freddo e della fame, è morta anche lei poche ore dopo aver gettato in acqua il suo bambino. Ed il suo cadavere, così come quello degli altri 7 compagni di viaggio, è stato lasciato all’interno dello scafo. Siamo partiti da Sfax, in Tunisia, alle ore 3 di sabato scorso con l’imbarcazione di 6 metri, siamo stati per mesi, prima di partire, rinchiusi in una struttura di accoglienza”. Il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, ribadisce: “Rivolgo un appello al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il governo non ci lasci da soli a gestire quest’immane tragedia. Aiutateci, in questo modo non riusciamo più a gestire”.
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