Le bollette della TARI sono già arrivate, perfino scadute e soprattutto senza sconto

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Nonostante ciò, il sindaco ha annunciato, alle 5mila utenze commerciali, una diminuzione del 16% con le nuove tariffe 2019.

Peccato che le tariffe 2019 ancora non sono giunte per il voto in Consiglio e, nelle bollette inviate, sono state applicate le tariffe 2018.

Quindi niente sconto. Le utenze non domestiche lo potranno vedere solo con il conguaglio del prossimo anno; sempre che, nel frattempo, non intervengano variazioni che facciano nuovamente lievitare la bolletta.

Le utenze domestiche vedranno, solo attraverso il conguaglio che arriverà nel 2020, l’effetto della tariffa 2019: aumenta la parte fissa e diminuisce la variabile della tariffa. In base al numero di persone che compongono il nucleo familiare e dei mq le bollette potranno aumentare (o diminuire?) ma si dovrebbero attestare più o meno ai valori del 2018.

Il sindaco dall’annuncio facile non ha perso nemmeno questa occasione per vantarsi di qualcosa che ancora non esiste, la solita promessa.

Intanto, esaminando i documenti relativi alle delibere sulla TARI da votare, le perplessità, sono tante:

  • Non c’è traccia di quante sono le utenze domestiche e non domestiche coinvolte e di quanti mq occupano le varie categorie.
  • Non sembra previsto lo sgravio che, per legge, doveva essere fatto (ed è stato promesso più volte) agli abitanti di Fontanelle, che hanno cominciato a fare la differenziata un anno prima, rispetto al resto della città.
  • Nel piano finanziario, consegnato 2 giorni dopo l’intervento dei NAS, è ancora considerata l’area sequestrata di Fontanelle.
  • L’importo relativo al personale dell’ufficio tributi inserito nella TARI è aumentato, inserendo lo stipendio di almeno un’unità, non è dato sapere quanti sono gli impiegati considerati nel piano TARI.

Inoltre nel piano si dovrebbero specificare meglio alcune voci milionarie: per questo ed altro ho già formalizzato la richiesta di spiegazioni.

Il termine entro cui votare è vicinissimo, è il 31 di Marzo: come al solito pochissimo tempo per leggere e capire, quasi una richiesta a votare sulla fiducia (che non c’è).

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