La Sicilia, l’insularità e la Costituzione

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Svolta storica nel riconoscimento in Costituzione dell’insularità della Sicilia. In Parlamento dalla Camera ok alla proposta di legge costituzionale.

La Sicilia battaglia e pressa per il riconoscimento dello stato di insularità nella Costituzione della Repubblica Italiana. E’ stata necessaria una proposta di legge costituzionale, e adesso, dopo il Senato, anche la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge costituzionale numero 3353, di cui è relatrice l’onorevole Roberta Alaimo, 43 anni, deputata di Corleone, del Movimento 5 Stelle. Adesso la proposta rientra al Senato per una seconda approvazione, e poi sarà così anche alla Camera.

La proposta intende modificare l’articolo 119 della Costituzione sull’autonomia fiscale di Comuni, Province e Regioni, sancendo le peculiarità, le singolarità, le caratteristiche particolari delle isole, con il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità. E l’assessore regionale all’Economia, e vice presidente della Regione, Gaetano Armao, commenta: “E’ una conquista per le isole italiane che, al pari di altre isole europee, come quelle spagnole e portoghesi, potranno ricevere una tutela costituzionale diretta e congrue misure di compensazione del divario e dei costi che da tale condizione geografica di insularità derivano. L’auspicio è che le forze politiche di tutti gli schieramenti possano convergere nel sostegno di questa proposta di legge per il riconoscimento dell’uguaglianza sostanziale in Costituzione del più del 10% dei cittadini italiani: quelli che vivono, lavorano ed intraprendono nelle isole, pagando un costo che oggi ammonta ad oltre 15 miliardi di euro all’anno” – conclude Armao, che coordina anche l’Intergruppo delle Isole al Comitato Europeo delle Regioni.

L’essere isola, con le difficoltà collegate ai trasporti e ai collegamenti, costa alla Sicilia tra i 6,04 e i 6,54 miliardi di euro all’anno, ovvero un valore tra il 6,8 e il 7,4% del Prodotto interno lordo regionale. E dunque si tratta di una tassa occulta, quantificabile in circa 1.300 euro a testa per ogni cittadino siciliano, neonati compresi.

Così emerge da uno studio intitolato “Stima dei costi dell’insularità della Sicilia”, frutto del lavoro della società di consulenza “Prometeia” in collaborazione con le Università siciliane, i cui esiti sono stati inviati ai ministri per il Sud, Mara Carfagna, e dell’Economia, Daniele Franco. La stima dei costi che la Sicilia subisce a causa della insularità è determinante al fine dell’approvazione della proposta di legge costituzionale, anche perché tale studio, promosso dalla Regione Siciliana, è stato condiviso e approvato dalla Commissione paritetica tra Stato e Regione, che è un organo di vigilanza costituzionale. I parametri di riferimento e di valutazione dei costi, su cui si basa lo studio, sono legati a criteri di dimensione del territorio, distanza e vulnerabilità, misurati nell’arco di 20 anni, e poi i trasporti che penalizzano gli operatori economici e i vari settori di attività.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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