La morte corre sul filo della costiera: ospedali di Licata, Agrigento e Sciacca

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Aveva 29 anni, di nazionalità rumena. Incinta del terzo figlio, al settimo mese, è morta.

Il perché di una morte strana, assurda, che nessuno sa spiegare. Almeno fino a questo momento.

La giovane donna è incinta, al settimo mese; sta male e una settimana addietro si reca all’ospedale di Licata. Avrebbe delle perdite ematiche e alcuni problemi, forse derivanti dalla gravidanza.

Viene dimessa. Qualche giorno dopo torna in ospedale, sta male più di prima; perde molto sangue, urge almeno una sacca; forse è poca. Ne occorrono due; e due risultano poche. Ce ne vogliono di altre, ma pare che la disponibilità sia finita.

Viene trasportata di urgenza all’ospedale di Agrigento, lo stato di salute è gravissimo. E’ tanto grave che viene ricoverata in sala di rianimazione. Clinicamente morta.

Passano 48 ore, nulla cambia, anzi peggiora. Si decide di espiantare alcuni organi, tra cui il fegato; a Bergamo c’è una bimba di tre anni che aspetta di essere trapiantata. Nel frattempo giungono all’ospedale di Agrigento alcuni specialisti da Palermo, Ismett, per espiantare gli organi. Tra mille difficoltà, affrontano l’espianto di un pezzo di fegato della sfortunata donna che dovrà essere esaminato  all’ospedale di Sciacca.

Delle difficoltà incontrate dagli specialisti dell’Ismett sarebbe opportuno che ne rendesse conto chi di competenza. Pare, e sottolineiamo pare, ci sarebbero stati dei problemi nel reperire addirittura le tute monouso per eseguire l’espianto.

Comunque, quel pezzo di fegato arriva a Sciacca. Per esaminarlo c’è qualche contrattempo. Un contrattempo che, anche in questo caso, le autorità sanitarie competenti farebbero bene a spiegare. Di sicuro passano delle ore preziose.

Una cosa è certa: la giovane donna rumena è morta.

Giunge notizia che la farmacia dell’ospedale di Agrigento non fa altro che cassare tutte le richieste necessarie che provengono dai reparti. Non lo fa certo per sfizio, ma non è tollerabile che mancano persino i guanti. Al San Giovanni di Dio mancano persino i guanti. Ci sono le lenzuola per i lettini?

Anche in questo caso, le autorità sanitarie competenti farebbero bene a chiarire cosa sta succedendo.

Non abbiamo altri elementi per aggiungere altro. Noi.

Le autorità competenti, se vogliono, si.

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One Thought to “La morte corre sul filo della costiera: ospedali di Licata, Agrigento e Sciacca”

  1. Vergogna!
    Siamo alle solite!
    Ma alcuni personaggi ai vertici perchè non se ne vanno?
    Neanche le morti di 2 povere ragazze riescono a scuoterli!

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