Nell’aprile del 2016 a Licata, e non solo, sollevò particolare clamore la rinuncia ai lavori di demolizione degli immobili abusivi da parte dell’impresa vincitrice dell’appalto, la “Patriarca” di Comiso. Il procuratore di Agrigento dell’epoca, Renato Di Natale, commentò: “Dopo la lettera intimidatoria ricevuta, l’impresa ha deciso di lasciare. E’ ovvio che è una cosa gravissima, sulla quale lo Stato non può passare sopra. Non è consentito a dei delinquenti di impedire l’applicazione delle regole di uno Stato di diritto, per cui è ovvio che prenderemo le dovute misure”. Ebbene, adesso, dagli atti dell’inchiesta “Halycon” emerge che il titolare dell’impresa “Patriarca” sarebbe stato agganciato e persuaso dal presunto capomafia di Comiso, Cosimo Ferlito, in accordo con la famiglia mafiosa di Licata capeggiata da Giovanni Lauria.
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