La finanziaria in Assemblea

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Il disegno di legge su bilancio e finanziaria trasferito dalla giunta all’Assemblea Regionale. Il gruppo di “Attiva Sicilia” stringe la mano a Italexit di Paragone.

La proposta della finanziaria 2021 ha viaggiato da palazzo d’Orleans verso palazzo dei Normanni, ed è approdata a Sala d’Ercole. La manovra, approvata dalla giunta regionale di Nello Musumeci, è stata trasferita all’Assemblea regionale per l’esame e l’approvazione definitiva. Il disegno di legge su bilancio e finanziaria giace adesso al Parlamento siciliano e, secondo quanto si prevede, i deputati non riusciranno ad approvarla entro il prossimo 28 febbraio. Sì perché bisogna incardinare i documenti contabili, poi presentare gli emendamenti, poi occorre che lavorino le Commissioni di merito e poi la Commissione Bilancio e Finanze per la prima scrematura degli stessi emendamenti. Dunque, se il disegno di legge non sarà approvato entro il 10 marzo allora sarà necessario ricorrere ad un altro mese di esercizio provvisorio, dopo i primi due, gennaio e febbraio. Le opposizioni tuonano, annunciano battaglia e affermano: “Prima di entrare nel merito della manovra aspettiamo di leggere le ‘carte’, anche se qualcosa l’abbiamo già anticipata nei giorni scorsi: i 40 milioni di euro di tagli per quest’anno, previsti dall’accordo ‘capestro’ con Roma, li pagheranno alcune categorie sociali, a cominciare dagli operai della Forestale, dai dipendenti dei Consorzi di bonifica e dal trasporto locale”- concludono. L’accordo definito “capestro” con Roma consente che la Regione Siciliana paghi a rate in 10 anni il disavanzo da 1 miliardo e 700 milioni di euro, in cambio però di concrete e sostanziali iniziative di contenimento della spesa (ecco i tagli da 40 milioni di euro solo per il 2021) e di riforme. Nel frattempo, ancora a palazzo dei Normanni si sono incontrati e si sono stretti la mano i cinque parlamentari di Attiva Sicilia e gli esponenti siciliani di Italexit con Gianluigi Paragone. Si tratta di due formazioni politiche che sono venute fuori dal Movimento 5 Stelle. Infatti, i cinque parlamentari regionali di Attiva Sicilia, ovvero Valentina Palmeri, Elena Pagana, Angela Foti, Sergio Tancredi e l’agrigentino di Sciacca, Matteo Mangiacavallo, si sono dissociati dai grillini siciliani formando un proprio gruppo parlamentare. Paragone invece ha aderito al Movimento 5 Stelle quando è stato contrario all’Europa e all’euro, e si è dimesso dal Movimento quando si è “convertito”, tra virgolette, all’Europa e all’euro. Ed i cinque deputati di “Attiva Sicilia”, a conferma della svolta anti-europeista, affermano: “E’ fondamentale che tutti i movimenti civici e le aggregazioni territoriali siciliane, che hanno a cuore la piena autonomia della nostra Regione, trovino quel denominatore comune che consenta di non disperdere le risorse e le intelligenze che dovranno sostenere, oggi più di prima, le giuste istanze indicate dal nostro Statuto. Attiva Sicilia e Italexit Sicilia hanno intrapreso un rapporto di collaborazione, con la certezza di potere rappresentare all’interno dell’Assemblea regionale siciliana le condivise istanze autonomistiche e di sviluppo e tutela del territorio”.

 

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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