I fratelli palermitani Baldassarre e Vincenzo Marino, imprenditori della società “Fondi Metal” sarebbero stati, secondo la Guardia di Finanza e la Procura di Palermo, a capo di un maxi traffico di rifiuti. Loro complice sarebbe stato anche un commercialista che avrebbe elargito consiglio su come evadere il fisco. I due imprenditori sono stati ristretti ai domiciliari. Il commercialista è indagato. Il Tribunale di Palermo ha accolto 13 richieste di misure cautelari, tra obbligo di firma e interdizioni varie, a carico di altri imprenditori del settore, tra Palermo, Carini e Capaci, e raccoglitori di ferro che avrebbero partecipato al presunto business, da oltre 3 milioni di euro, dello smaltimento illegale dei rottami metallici. Complessivamente sono 146 gli indagati per, a vario titolo, reati ambientali come il traffico illecito di rifiuti, e reati tributari come emissione di fatture false e occultamento di documentazione contabile. L’inchiesta delle Fiamme Gialle è stata coordinata dalla procuratore aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto Andrea Fusco. L’indagine si è avvalsa di 45 segnalazioni per operazioni sospette dal sistema antiriciclaggio, verifiche fiscali e intercettazioni telefoniche.
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