I termovalorizzatori a Palermo e a Catania

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Governo regionale, amministratori comunali e tecnici concordano nell’installare i termovalorizzatori a Palermo e a Catania. L’intervento di Schifani. Movimento 5 Stelle sulle barricate.

I due termovalorizzatori in Sicilia, uno per la Sicilia orientale e l’altro per l’occidentale, saranno installati il primo nella zona industriale di Catania, in un’area di proprietà dell’Esa, e il secondo nell’area di Bellolampo a Palermo, già sede di una delle discariche più capienti dell’isola. Così è stato sancito nel corso di due apposite riunioni con amministratori comunali e tecnici convocate dal presidente della Regione, Renato Schifani. All’incontro con i catanesi ha partecipato anche l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro.

E Schifani, nelle vesti di commissario nel settore con poteri speciali assegnatigli dal ministero, commenta: “Erano due verifiche fondamentali e propedeutiche per procedere prima della fine dell’estate, una volta approvato definitivamente il Piano rifiuti, all’affidamento delle due analisi tecnico-economiche che saranno poste a base dell’appalto integrato per la progettazione esecutiva e la costruzione. Il clima di collaborazione e di sinergia emerso nei due incontri con i Comuni di Palermo e Catania dimostra che la Sicilia è pronta ad accogliere i due termovalorizzatori che potrebbero definitivamente risvegliare la Sicilia dal letargo dell’emergenza rifiuti, ma nel rispetto dell’ambiente tutto” – conclude. Sollevano invece le barricate e annunciano battaglia il deputato Adriano Varrica e il consigliere comunale di Palermo, Antonino Randazzo, entrambi del Movimento 5 Stelle.

Nella loro dichiarazione di guerra scrivono: “Al netto del fatto che la nostra strategia di gestione dei rifiuti non si concentra sul 10% residuale ma sul 90% che può e deve essere riutilizzato, riciclato e recuperato, ci chiediamo se Schifani e Lagalla, in quanto palermitani, abbiano riflettuto sulla logistica di un inceneritore a Bellolampo e sulla follia ambientale e sanitaria di un impianto che produce fumi nocivi in una posizione sopraelevata rispetto ad un centro abitato di centinaia di migliaia di persone. Per non parlare dei flussi di camion carichi di rifiuti da mezza Sicilia che transiterebbero ogni giorno su viale Regione Siciliana, via Leonardo da Vinci, viale Michelangelo, bloccando la città nelle sue arterie principali. I vari parlamentari e consiglieri comunali di maggioranza dovranno rendere conto ai cittadini come stanno per rovinare le loro vite, e come interi quartieri quali Borgo nuovo e il CEP, per citarne alcuni, diventeranno invivibili e gli immobili perderanno ogni valore. Da oggi inizieremo la nostra battaglia consiliare e parlamentare contro questa irresponsabile decisione”.

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