Guardate questa foto…

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Nessuna demagogia, nessun tentativo di strumentalizzare un fatto o una circostanza. Solo una presa di coscienza.

Il modo assolutamente scriteriato di avere aperto una maglia pericolosissima, e cioè il reddito di cittadinanza, apre scenari odierni che non presentano notizie incoraggianti.

Già abbiamo sentito dire di sommosse, di aggressioni, di tentativi di suicidio, di proteste piuttosto violente e così via dicendo. Insomma, non c\’è da stare sereni.

Cosa c\’entra questa foto con il reddito di cittadinanza? Subito detto: questa foto è stata scattata oggi pomeriggio alle 14,30 e la temperatura esterna era di 35 gradi. Qualche minuto prima le stesse persone erano sdraiate per terra (su una base di cemento, altro che Permaflex…) per qualche minuto di riposo (ripetiamo solo qualche minuto) in quanto spossata e sfiancata dal lavoro svolto nella mattinata che inizia alle 6,30.  Mi sono chiesto: come fa questa gente a reggere tutto ciò, per portare un pezzo di pane a casa, sotto un caldo così micidiale? Quanti riuscirebbero a tale impresa?

Il mio pensiero è andato ai percettori del reddito di cittadinanza, non tutti però. Oggettivamente ci sono famiglie e persone che necessitano e meritano questo contributo, come avviene in tutti i paesi civili europei, per venire incontro ai bisognosi colpiti, per vari motivi, ad una situazione economica disastrosa.

Ci sono altri casi, però, e purtroppo sono tantissimi, i cui percettori del reddito non lo meritano affatto, in barba proprio a quelle persone che vedete nella foto. che si spaccano i fianchi in condizioni climatiche assai proibitive ma costretti a lavorare per sfamare la famiglia. Nessuno di questa gentaglia che ruba il reddito di cittadinanza vuole lavorare! Per forza; mettiamo a confronto gli operai di cui sopra e loro, sdraiati sul divano possibilmente con il clima acceso, che guardano comodamente la tv. Per non parlare dei percettori del reddito che girano per le vie cittadine con una…Ferrari o di quelle persone che regnano nelle patrie galere. E comunque a tutti i furbetti del reddito di cittadinanza già beccati (e sono stati tantissimi…) e chissà quanti altri da beccare. Il tutto a sfregio di quei tre lavoratori i quali, quando tornano a casa dopo quasi dodici ore di lavoro pesante in quelle condizioni e non hanno nemmeno la forza di salutare moglie e figli.

Tanto onore a loro.

Disonore e vergogna ai criminali che rubano letteralmente quei soldi.

 

 

 

 

 

 

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