Gli infartuati siciliani i più fortunati

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Sicilia prima in Italia per tempestività di intervento tra infarto e frattura del femore nell’anziano. Si riducono i parti cesarei. Ultimatum ai manager per la nomina dei direttori sanitario e amministrativo.

L’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, cattedra suprema in Italia per le valutazioni nella Sanità, ha sentenziato e ha emesso le pagelle pubblicando il suo annuale Pne, il Programma nazionale esiti, per il 2018. Ebbene, gli infartuati siciliani sono i più fortunati in tutta Italia. Sì perché secondo l’Agenas la Sicilia è la prima regione in Italia per tempestività nell’assistenza cardiologica. Infatti, l’83% dei siciliani colpiti da infarto ricevono cure immediate con trattamento in angioplastica coronarica. E si tratta del più 12% rispetto alla media nazionale che è al 71%. E nell’Isola vi è anche una riduzione delle morti a 30 giorni dopo un primo episodio di infarto, e si stima che in tre anni siano stati circa 360 i morti a 30 giorni evitati. Allo stesso modo la Sicilia conquista un altro primato in Italia, al di sopra della media nazionale per rapidità nell’assistenza ortopedica degli anziani: nel caso di fratture di femore in età avanzata vi è stato un aumento del 57% dei pazienti sottoposti ad intervento entro 48 ore, dal 13% al 70,7%. La media nazionale è 64,4%, e quindi la Sicilia supera la media nazionale del 6,3%. Inoltre, nella Trinacria si sono ridotti sensibilmente i parti cesarei e aumentano invece i parti naturali. Da sempre la Sicilia, come il resto del sud Italia, si è distinta per livelli di ricorso al parto cesareo tra i più elevati in Italia. Attualmente si registra una riduzione progressiva del taglio cesareo, dal 39% degli anni precedenti al 27,2%. Gli esiti più che positivi delle valutazioni dell’Agenas sono ritenuti soprattutto frutto dell’iniziativa dell’assessorato regionale alla Sanità che, tra i criteri di valutazione dei manager delle aziende sanitarie e ospedaliere, ha introdotto il miglioramento degli standard di qualità dell’assistenza in ambito cardiologico, ortopedico e ostetrico. Ed il direttore dell’Agenas, Francesco Bevere, così commenta a conferma: “L’edizione 2018 del nostro Pne, il Programma nazionale esiti, fotografa un sistema sanitario che marcia senza sosta per raggiungere i migliori standard, con la maggior parte delle Regioni del Sud che nell’ultimo periodo hanno alzato il passo”. Nel frattempo da oggi lunedì 10 giugno inizia la settimana decisiva per la nomina dei direttori sanitari e amministrativi. I direttori generali, ovvero i manager, sono già tali da quasi due mesi ma non hanno ancora scelto i loro più diretti collaboratori e responsabili. L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha inchiodato sui muri delle aziende sanitarie e ospedaliere un termine ultimo. Entro e non oltre martedì 18 giugno i manager dovranno nominare il direttore sanitario e il direttore amministrativo. E, per la prima volta, i candidati che saranno scelti dovranno firmare un‘autocertificazione in materia di trasparenza e legalità, sul proprio casellario giudiziario, penale e contabile, tra eventuali pendenze e sentenze, così come richiesto dall’assessore ai direttori generali designati. Inoltre, dovranno dichiarare di non essere sottoposti a misure di prevenzione ai sensi del Codice antimafia e di non avere parenti entro il secondo grado imputati o condannati per associazione mafiosa, come prevede il protocollo delle candidature varato dalla Commissione Nazionale Antimafia.

 Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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