Tra le ipotesi di reato contestate nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Waterloo” a carico della società Girgenti Acque, vi sarebbe anche l’installazione di contatori idrici cinesi e di chiusini fasulli. Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, spiega: “Sono stati comprati contatori idrici che non misurano per come dovrebbero misurare, e che rilasciavano, almeno nella fase iniziale, metalli pesanti. I contatori costituivano un modo per truffare, che venivano acquistati in Cina per un determinato valore dalle società del gruppo Campione e poi rivenduti a Girgenti Acque per valori ben più importanti. Si tratta di contatori di dubbia provenienza che una consulenza tecnica ha definito potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. Agli atti delle indagini vi sono le transazioni commerciali intercorse fra un’impresa del gruppo Campione e la Girgenti Acque proprio per l’acquisto, in Cina, tra il 2012 e il 2014, di contatori per acqua potabile. E ne sarebbero stati comprati almeno 37.800. Inoltre sarebbero stati comprati anche dei chiusini fasulli. Anziché acquistare nell’impresa che vende chiusini, hanno deciso di farseli fare finti in Cina e importarli come se fossero veri. Anche in quel caso guadagnandoci”.
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