Finanziaria, l’ultimo scoglio del maxi emendamento

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Atteso l’8 gennaio l’approdo del maxi – emendamento alla Finanziaria e l’approvazione definitiva all’Assemblea Regionale. Gli interventi di Schifani e Falcone.

Tra gli articoli di maggior rilievo già approvati nell’ambito della Finanziaria alla Regione vi è il 13 che destina 50 milioni di euro per le misure di sostegno all’occupazione. Per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato nel corso del 2024, è riconosciuto ai professionisti, alle imprese, incluse le micro-imprese e le piccole e medie imprese, con un’unità produttiva nel territorio della regione, un contributo massimo di 30.000 euro nel triennio 2024-2026 per ciascun lavoratore contrattualizzato.

Poi vi è stato l’ok a due emendamenti per il rafforzamento delle misure antincendio e il potenziamento della lotta agli incendi boschivi e di vegetazione, elevando il minimo delle giornate lavorative garantite a 101. E poi l’articolo 11 sulla stabilizzazione dei lavoratori Asu dalle attuali 24 ore a 30 ore, in vigore da subito, e senza attendere l’approvazione della Finanziaria, superando così il termine delle attività fissato al 31 dicembre. Tutto il resto della manovra contabile sarà compreso in un maxi emendamento atteso in Assemblea l’8 gennaio, quando l’Aula dovrebbe approvare definitivamente la Legge di stabilità, scongiurando il ricorso all’esercizio provvisorio.

E il presidente della Regione, Renato Schifani, commenta: “La Finanziaria regionale del 2024 è ormai sostanzialmente chiusa, grazie all’approvazione della gran parte degli articoli che la compongono e con la conferma dell’impostazione politico-economica data dal governo regionale al disegno di legge. E’ un’impostazione che prosegue nel creare tutte quelle condizioni per nuovi investimenti nell’Isola già messe in campo dall’avvio della legislatura. E i primi risultati si vedono, così come afferma Unioncamere Sicilia: in un anno le nuove aziende nell’Isola sono 34mila, con 15mila nuovi lavoratori. E sono dati che fanno il paio con quelli diffusi qualche settimana fa dalla Cgia di Mestre sul Prodotto interno lordo del 2023. L’Isola non solo ha ripreso a crescere, recuperando il gap accumulato durante l’era Covid, ma si è portata in vantaggio segnando un rialzo pari al +1,12%, con un ritmo di produttività di gran lunga superiore ad alcune Nazioni, come la Germania e la Francia, da sempre locomotive dell’Europa”.

E l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, aggiunge: “Sono già realtà i quattro pilastri che avevamo messo in campo. Innanzitutto, le iniziative per dare sostegno ai Comuni, con l’aumento delle risorse a disposizione delle amministrazioni locali, l’eliminazione del precariato storico della Regione, gli incentivi per il lavoro e le nuove assunzioni, e la garanzia dei servizi per i siciliani. Inoltre, il governo Schifani scrive una pagina di storia sia per quanto riguarda la stabilizzazione dei lavoratori Asu impiegati nel settore dei Beni culturali e nei Comuni, sia per l’aumento delle giornate lavorative per gli operatori antincendio, passate da 78 a 101. Tra le misure più rilevanti, l’Ars ha votato anche lo stanziamento di 50 milioni di euro per garantire, nel triennio 2024-26, ben 30 mila euro di contributi alle imprese che assumono a tempo indeterminato o trasformano i contratti a tempo determinato. C’è, infine, una importante spinta sulla detassazione in favore dei cittadini, con gli sconti sul bollo auto, con conseguenze anche nella lotta all’evasione. E’ confermato, dunque l’impegno a fare della Regione l’attore protagonista della crescita economica della Sicilia nei prossimi mesi”.

Angelo Ruoppolo (Teleacras)

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